Al termine di una manifestazione centri sociali. Alcuni fermi
REGGIO EMILIA – Scontri sono avvenuti tra alcuni manifestanti della marcia svoltasi al Brennero contro le politiche Ue sui migranti e la polizia austriaca. Come hanno reso noto le autorità austriache, alcuni manifestanti sono stati fermati. I tafferugli sono avvenuti al termine della manifestazione, quando i manifestanti erano giunti sul lato austriaco del confine.
Alcuni di loro, una cinquantina, avrebbero lanciato sassate e bengala contro gli agenti, ferendone alcuni, dicono le autorità austriache.
Sono cinque i poliziotti feriti durante i tafferugli. Per il servizio d’ordine alla manifestazione, da parte austriaca sono stati impiegati 100 poliziotti, coadiuvati da un elicottero. Presenti anche la Croce Rossa con sette autolettighe ed i vigili del fuoco, come sottolineano le autorità regionali.
Sulla vicenda a preso posizione il governatore del tiro Günther Platter: “La violenza – ha affermato – va respinta in ogni modo e non è tollerabile che i dimostranti abbiano attaccato i poliziotti, impegnati per garantire il tranquillo svolgimento della manifestazione”. Il governatore Platter ha colto l’occasione per sottolineare la posizione austriaca sulla questione dei migranti: “E’ necessaria – ha detto – una sensibile riduzione del movimento di migranti verso le Europa. Nessuno di noi si augura che siano istituiti punti di controllo al Brennero, ma se gli stati europei non sono in grado di rendere sicure le frontiere esterne, l’Austria si troverà costretta ad istituire controlli ai propri confini”.
Alla manifestazione, indetta dai centri sociali dell’Italia settentrionale, hanno partecipato centinaia di giovani provenienti da tutta Italia, dall’Austria e dalla Germania.
I manifestanti si sono dati appuntamento davanti alla stazione ferroviaria nei pressi del valico e da lì hanno marciato fino al confine, giungendo in territorio austriaco. Un gruppo di ragazzi che partecipavano alla manifestazione proveniva da una visita al campo di Idomeni al confine greco ed hanno denunciato quelle che hanno definito le condizioni disumane con le quali vengono accolti i profughi. I giovani dei centri sociali durante il corteo hanno indossato giubbotti di salvataggio, per ricordare i migranti che muoiono annegando in mare nei loro viaggi della speranza.