Terrorismo, imam marocchino espulso: predicava a Felina
Mohammed Madad, 51 anni, marocchino residente fino a sei mesi fa a Carpineti, è stato prelevato da casa a Noventa Vicentina, dove predicava da sei mesi, e rispedito nel suo Paese per i suoi sermoni violenti e antioccidentali. Melato (Lega Nord): “Ora controlli più stringenti sui centri islamici”
CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Un imam marocchino di 51 anni, Mohammed Madad, residente fino a sei mesi fa nel reggiano a Carpineti (faceva l’Imam prima a Felina e poi a Gatta nel comune di Castelnovo Monti), dove tuttora abita la sua famiglia, e di recente nel Vicentino, è stato espulso dal ministero dell’Interno per motivi di ordine pubblico e sicurezza dello Stato.
Padre di 4 figli, Mohammed, secondo quanto riporta il sito Redacon che lo ha intervistato nel gennaio del 2015, è arrivato in Italia nel ’90, ha vissuto a Reggio, poi, dal ’97, a Marola e ora a Carpineti. Prima è stato imam a Reggio e poi nella ‘moschea’ di Felina e che era frequentata da circa 150 fedeli. La famiglia, ancora residente a Carpineti, al momento dell’espulsione di Madad si trovava già in Marocco per le vacanze estive. Madad aveva fatto l’operaio, ma era rimasto disoccupato dopo essere stato licenziato dalla Aia di Bagnolo. Poi aveva fatto l’imam.
Era seguito da tempo dalla Digos di Reggio il suo atteggiamento radicale, tanto che una delle due figlie l’ha chiamata Jihad. Il suo provvedimento è scattato per i suoi sermoni a Noventa Vicentina che avevano assunto un profilo sempre più antioccidentale. Il sospetto è che potesse anche agevolare il terrorismo internazionale.
Madad è stato prelevato ieri da casa, ed è stato imbarcato alle 22.40 su un volo in partenza da Fiumicino e diretto in Marocco. Gli è stato inflitto il divieto di rientrare in Italia per i prossimi 15 anni. L’accusa per l’imam di matrice salafita è di essere un sostenitore dell’Islam radicale. L’uomo era da qualche mese alla guida del Centro di preghiera e cultura islamica a Noventa Vicentina, dove era arrivato alla fine dell’anno scorso da Carpineti, sull’Appennino Reggiano.
Una volta trasferito nel Vicentino, gli accertamenti della polizia – cui era stato segnalato dai colleghi reggiani – hanno constatato la progressiva radicalizzazione dell’imam, i cui sermoni sono diventati sempre più antioccidentali e violenti, miranti anche all’indottrinamento dei minori della comunità. Madad prima di diventare imam aveva lavorato in una azienda alimentare e poi aveva tentato senza successo di aprire una macelleria islamica. In cambio di denaro avrebbe fatto anche dei presupposti ‘rituali magici’.
Melato (Lega Nord): “Ora controlli più stringenti sui centri islamici”
Il commissario provinciale della Lega Nord Matteo Melato interviene in merito all’espulsione dell’Imam che fino ad aprile ha vissuto a Carpineti, ”Innanzitutto vogliamo fare il nostro plauso alle forze dell’ordine che hanno svolto un grande lavoro nel ricostruire la vita di questo Imam che svolgeva attività di indottrinamento islamico e che possedeva materiale che inneggiava alla jihad. Le forze dell’ordine sono costrette a lavorare ogni giorno con mezzi non sufficienti per compiere le loro indagini e con armi che non risultano idonee per fronteggiare un pericolo, il fondamentalismo islamico, che compie veri atti di guerra. La Lega Nord è vicina a tutte queste persone che rischiano la vita per pochi euro e per difendere tutta la cittadinanza. Chiediamo a gran voce da diverso tempo maggiori fondi per la sicurezza ed equipaggiamenti idonei a fronteggiare questo pericolo che sottolineiamo risulta essere di guerra. Questo caso dimostra ancora una volta che questo problema è molto grave ed è molto vicino a noi, la Lega Nord è da diverso tempo che reclama a gran forza interventi sul territorio non da ultimo maggiori controlli alla stazione mediopadana totalmente senza controlli ma anche lo stop immediato all’apertura di nuovi centri islamici che molte volte si rivelano veri centri di indottrinamento al fondamentalismo islamico. Le varie concessioni che vengono fatte sul territorio all’uso di capannoni, senza rispettare le norme, come avvenuto a Montecchio e a Luzzara dimostrano ancora una volta che il PD vuole continuare nella sua linea buonista e di tolleranza verso chi non rispetta le regole. Noi riteniamo che tutto questo sia fuori dalla realtà e chiediamo che vengano fatti controlli in tutti i centri islamici veri o presunti per verificare che vengano rispettate tutte le norme sui luoghi di culto e di sicurezza.”