Cna contro Iren: “Ditte reggiane tagliate fuori da appalti”
Il presidente Dallari scrive ai sindaci: “I lotti multimilionari di euro restringono, infatti, la platea dei soggetti coinvolti”
REGGIO EMILIA – La Cna va all’attacco dei vertici di Iren per i mancati ritorni dall’economia del territorio. Il presidente provinciale, Nunzio Dallari, ha inviato una lettera ai sindaci azionisti di Iren chiedendo che sia facilitato l’accesso agli appalti da parte delle piccole e medie imprese del reggiano.
Secondo la Cna il gruppo Iren deve prestare maggiore attenzione all’impatto delle sue attività sulla collettività reggiana e sulla sostenibilità economica. “Il bisogno di lavoro, di far girare l’economia reggiana non è un problema nuovo, ma certamente si è aggravato con la crisi del comparto delle costruzioni che ha segnato, forse marcando un punto di non ritorno, soprattutto la nostra provincia – ha detto Dallari -. Per questo il volano degli investimenti pubblici nel campo delle infrastrutture rappresenta come mai nel recente passato una leva per la tenuta di parte consistente della nostra economia, non solo per i lavori che fanno capo direttamente agli enti pubblici della provincia, ma anche rispetto all’azione che una multiutility come Iren svolge sul territorio”.
La Cna chiede ai sindaci azionisti di Iren un maggior ritorno degli investimenti sul territorio facilitando l’accesso agli appalti per le pmi reggiane. “Crediamo che occorra creare le condizioni – prosegue Dallari – per una maggior partecipazione di imprese del territorio anche in forma aggregata. “Spacchettare” gli appalti può essere una soluzione. E una opportunità”.
La presa di posizione nasce dall’esame puntale di alcuni importanti appalti, le cui procedure sono ancora in corso, “che dimostra come manchi la necessaria attenzione alle ricadute sul tessuto produttivo locale. I lotti multimilionari di euro restringono, infatti, la platea dei soggetti coinvolti riducendo le ricadute sul territorio provinciale”.
Oltre allo spacchettamento degli appalti multimilionari, l’associazione segnala un altro requisito che limita l’acceso ai bandi e l’ammissibilità di piccole e medie imprese: “Se su un lotto di lavori nell’ordine di 300-400.000 euro – si legge nella lettera – requisito per partecipare è un fatturato per lavori simili nel biennio di pari importo, è facilmente comprensibile come anche chi è strutturato non sarà mai messo nelle condizioni di fare neppure un’offerta ad Iren”.
Un legame con il territorio “che Iren deve consolidare e rafforzare anche attraverso la fornitura di servizi di qualità al giusto prezzo, e soprattutto con azioni concrete che determinino positive ricadute sul sistema economico e sociale della provincia. Da qui i progetti per la comunità, la promozione della cultura della sostenibilità ambientale, il sostegno a progetti sociali e culturali, il lavoro con le scuole. Da non sottovalutare, inoltre, l’indotto sull’economia reggiana determinata dalla presenza fisica di Iren in provincia con uomini, strutture, impianti, ricerca e innovazione”.
“Si deve fare tutto il possibile, ed è quel che Cna chiede – conclude il presidente di Cna – affinché rimanga sul territorio il massimo del valore e della ricchezza generata da servizi e investimenti. Con occhi aperti sulla legalità. Chiediamo che i sindaci azionisti di Iren facciano la loro parte per orientare l’azienda verso l’applicazione di pratiche che agevolino l’accessibilità agli appalti Iren per le pmi reggiane, non solo modificando i requisiti nei bandi futuri, ma agendo in tempi rapidi anche sulle gare già attive non ancora chiuse”.