Sciopero a Servizi di Segreteria, Cgil e Cisl: “Situazione critica”
I sindacati: “Da tempo ormai gli stipendi non vengono pagati con regolarità e ad oggi non è ancora stato possibile incontrare nè la direzione aziendale nè il committente”
REGGIO EMILIA – E’ stata alta l’adesione allo sciopero proclamato venerdì dalla Filcams Cgil e dalla Fisascat Cisl in Servizi di Segreteria, storica azienda reggiana che dal disbrigo pratiche per le aziende, entrata anni fa nel mondo del recapito postale. Oggi l’azienda lavora in appalto per Nexive, ex Tnt Post, e copre gran parte della provincia reggiana.
La mobilitazione di venerdì ha determinato la chiusura di quattro sedi su sette, mentre la sede principale ha registrato un’apertura a regime ridotto, a sdeguito dell sciopero di tutti i dipendenti “portalettere” ed essendosi recati al lavoro solo alcuni impiegati.
“La situazione, per gli oltre cento dipendenti reggiani della società, è preoccupante – sottolineano i sindacati di categoria Cgil e Cisl – vista la mancanza di risposte chiare da parte dell’azienda su quale sarà il futuro dell’appalto e della società stessa. Da tempo ormai gli stipendi non vengono pagati con regolarità e ad oggi non è ancora stato possibile incontrare nè la direzione aziendale nè il committente per fare luce su una situazione critica che pare non sbloccarsi. La continua incertezza sul futuro dell’azienda e i reiterati ritardi nei pagamenti influiscono pesantemente sui lavoratori e sulle loro famiglie, che versano in condizioni di difficoltà economica”.
“Servizi di Segreteria e Nexive diano riscontro alla richiesta di incontro inviata il 24 marzo scorso – fanno sapere congiuntamente le due sigle sindacali – e chiariscano i progetti che hanno per il futuro dell’azienda. Ricordiamo che il settore non è coinvolto dalla crisi congiunturale e l’azienda ad oggi non ha un esubero di personale. Se non arriveranno risposte e certezze – concludono – le iniziative di protesta e mobilitazione continueranno, non escludendo il coinvolgimento delle istituzioni locali visto l’impatto che un’eventuale chiusura dell’attività produrrebbe sul territorio”.