Civati se ne va dal gruppo Pd, Gandolfi: “Noi restiamo”
Il deputato reggiano del PD: i civatiani non esistono più, ma restiamo una minoranza critica”
REGGIO EMILIA – “Esco dal gruppo Pd per coerenza con quello in cui credo e con il mandato che mi hanno dato gli elettori. La conseguenza è uscire dal gruppo”. Pippo Civati ha deciso oggi di lasciare, dopo tanti tentennamenti, negli ultimi mesi, il gruppo Pd dopo il via libera all’Italicum che lui non ha votato. Si dice che ora possa approdare nel gruppo Misto, dove è andato Luca Pastorino, civatiano candidato alla guida della regione Liguria contro il Pd, ma che potrebbe anche essere in transito verso Sel.
Chi non lo seguirà, invece, come del resto gli altri civatiani, è il deputato Pd Paolo Gandolfi, esponente di spicco della oramai ex corrente a Reggio. Spiega Gandolfi a Reggio Sera: “Mi dispiace quello che è accaduto, però era da molto tempo che stava pensando a questo addio che, alla fine, è maturato sull’Italicum. Peccato, perché così è stata buttata via un’ipotesi di lavoro importante relativa alla sua candidatura al congresso. Con quel 15% che aveva preso poteva spingere il partito verso il cambiamento e dargli un connotato di sinistra. Il fatto che non ci si sia riusciti è un problema serio che bisognerà affrontare”.
Alla domanda se si può ancora parlare di civatiani dopo l’uscita del deputato lombardo dal gruppo Pd, Gandolfi aggiunge: “Direi proprio di no, anche se questa è una definizione giornalistica che noi non usiamo, perché non la usava nemmeno lui. Diciamo che rimarremo minoranza e porteremo avanti certi temi nel partito. L’istinto rimane comunque quello del cambiamento e delle riforme. Noi, ogni volta che qualcuno propone di cambiare qualcosa, siamo interessati al punto di arrivo e non al cambiamento in sé. Non si può certo essere minoranza e trasformarsi in conservatori. Non facciamo certo il club dei malmostosi e non abbiamo particolare esiegneza di tutelare nessuna rendita di posizione. Facciamo scelte in base a quello che ci viene proposto”.