Comune, giro di vite contro le sale da gioco
Il Consiglio comunale ha approvato oggi con 26 voti favorevoli (Pd, Sel, Fi, Lista Civica Magenta, M5S) e 1 astensione (Cinzia Rubertelli di Grande Reggio) una delibera
REGGIO EMILIA – Il Consiglio comunale ha approvato oggi con 26 voti favorevoli (Pd, Sel, Fi, Lista Civica Magenta, M5S) e 1 astensione (Cinzia Rubertelli di Grande Reggio) una delibera proposta dall’assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio Alex Pratissoli che prevede la programmazione o meno di nuovi esercizi da parte del Consiglio stesso.
L’Amministrazione comunale di Reggio Emilia è da tempo impegnata nel predisporre strategie e azioni, che garantiscano legalità e trasparenza nei diversi settori che vedono impegnato il Comune quale ente di governo del territorio, ponendosi in prima fila per il controllo e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa e di verifica della sicurezza e regolarità delle attività.
Le azioni principali sono state finalizzate ad aumentare la vigilanza e i controlli sulle attività edilizie e urbanistiche, e sulla programmazione di quelle attività che per loro stessa natura sono connotate da “impatti sensibili”, sia sotto il profilo urbanistico-territoriale, sia sotto il profilo sociale. Tra queste vi sono le sale gioco e scommesse.
“Per queste ultime, la posizione dell’Amministrazione comunale di Reggio Emilia, nei confronti del loro proliferare sul territorio, un fenomeno nazionale, è sempre stata di avanguardia e la delibera che viene proposta oggi pomeriggio al voto del Consiglio comunale, segna un ulteriore passo in avanti in questa direzione, con l’introduzione di un nuovo percorso urbanistico che subordina al voto del Consiglio stesso la programmazione o la non programmazione di eventuali nuovi insediamenti”, dice l’assessore Pratissoli.
Il Comune di Reggio Emilia adotta infatti la variante al Piano strutturale comunale (Psc) per demandare alla programmazione del Piano operativo (Poc), ovvero all’approvazione del Consiglio comunale, l’insediamento di nuove attività ludico-ricreative “con problematiche d’impatto”.
Rientrano in tale definizione le sale scommesse, le sale gioco di qualsiasi tipo e attività di trasmissione o elaborazione dati finalizzate al gioco d’azzardo ed alle scommesse di qualunque tipo, che recapitino anche al di fuori dei confini nazionali.
“In questo modo – spiega l’assessore Pratissoli – viene ulteriormente sviluppato quanto già fatto nel 2013 con la variante al Regolamento urbanistico edilizio (Rue), che prevedeva la possibilità di insediamento di tali strutture esclusivamente in ambito produttivo, quindi lontano da funzioni sensibili quali residenze, servizi scolastici e di quartiere.
“Le strategie attivate dall’Amministrazione comunale – continua Pratissoli – sono state inoltre portate all’attenzione della Regione Emilia-Romagna, chiamata ad appoggiare le scelte degli enti locali introducendo più efficaci misure sanzionatorie all’interno della propria normativa, la Legge regionale 23 del 2004, per rafforzare gli strumenti a disposizione dei Comuni nei casi di inadempimento da parte dei responsabili degli abusi, prevedendo il ripristino o l’eventuale demolizione delle opere realizzate in difformità alle norme urbanistiche ed edilizie”.