Pensioni e vitalizi, gli ex parlamentari reggiani disertano Ballarò
L’unico presente, per ora, sarà l’ex senatore Pci, Alessandro Carri. Stasera tre collegamenti con lo Spi Cgil in piazza Prampolini durante il programma di Giannini. La rabbia della Dall’Aglio: “Ci usano come un bancomat”
REGGIO EMILIA – Ballarò sbarca a Reggio Emilia, con una puntata che si preannuncia piuttosto calda, sul tema della pensioni e dei vitalizi e gli ex parlamentari reggiani, invitati in piazza Prampolini, si defilano. Al centro del programma di Giannini di questa sera (ore 21,05 su Raitre), il problema dei rimborsi ai pensionati dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato il blocco della perequazione delle pensioni degli anni 2012-2013. Si parlerà anche dei problemi del 730 precompilato predisposto dall’Agenzia delle Entrate per 20,4 milioni di contribuenti e dell’apertura del M5s nei confronti del Pd sul reddito di cittadinanza, purché non sia al di sotto dei 780 euro al mese.
Le finestre da piazza Prampolini, dove la Rai allestirà il collegamento con la giornalista Francesca Biagiotti, saranno alle 21, alle 22,30 e alle 23,30. Il tema caldo della puntata, come detto, sarà il rapporto fra i trattamenti pensionistici degli ex parlamentari e i cittadini. Secondo dati del 2013, per gli ex parlamentari reggiani la pensione media si aggira su circa 3.800 euro al mese.
Dal programma, secondo quanto è stato riferito a Reggio Sera, hanno provato a contattare gli ex deputati e senatori reggiani, ma quasi tutti si sono defilati per impegni già presi in precedenza. Spiegano: “Pierluigi Castagnetti (PD) ha fatto sapere di essere a Roma, Mauro Delbue (ex Psi) ha detto di avere un impegno ed è in forse, Fantuzzi (PD) non ha risposto, Alessandri (Lega Nord) è malato a Roma. Anche Antonio Bernardi (ex Pci) ha datto forfait e così pure gli ex Psi Amadei e Felisetti (che in effetti sono molto anziani, ndr)”.
L’unico che ha fatto sapere che ci sarà è l’ex sindaco di Carpineti, Alessandro Carri, che fu senatore del Pci dal ’76 al ’79. In queste ore dal programma Rai stanno provando anche a contattare Elena Montecchi e Fausto Giovanelli, entrambi ex parlamentari del Pci e poi del Pds. Vediamo cosa diranno e se accetteranno di confrontarsi con un tema non facile, oppure se avranno già preso impegni anche loro, cosa probabile se contattati all’ultimo momento.
Chi sarà presente in piazza Prampolini è invece una nutrita rappresentanza di pensionati Spi-Cgil, con il segretario Marzia Dall’Aglio, mentre in studio è attesa la presenza del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che sarà protagonista di un’intervista esclusiva. Oltre a lui ci saranno il presidente uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola, l’eurodeputata Pd, Simona Bonafè, i parlamentari Laura Ravetto (Fi) e Carla Ruocco (M5s), l’economista Veronica De Romanis, il direttore del Tg3, Bianca Berlinguer e l’editorialista de Il Foglio Mario Sechi.
Secondo i dati diffusi dal sindacato, sono 109mila i pensionati nella nostra provincia, per un importo medio percepito ciascuno di 16.500 euro l’anno. Di questi, 20mila hanno una pensione minima, tra i 500 e i 750 euro al mese. Circa il 9% ha una pensione media di 1.539 euro. Fascia interessata dalla sentenza.
Marzia Dall’Aglio (Spi-Cgil): “Ci usano come un bancomat”
Marzia Dall’Aglio, segretaria dello Spi Cgil, dice a Reggio Sera: “Ci credo che gli ex parlamentari reggiani non vengono nel programma. Sarebbe difficile sostenere le loro posizioni di privilegio nei confronti di pensionati che prendono mille euro al mese lordi. Hanno tagliato le pensioni dei lavoratori dipendenti che hanno lavorato quarant’anni in fabbrica. Sono questi gli unici che hanno pagato la patrimoniale. C’è bisogno di risanare i conti dello Stato e tu vai a intaccare un patto che il cittadino ha fatto con lo Stato”.
E ancora: “Usano i tuoi soldi come un bancomat per risanare i conti. Alla fine siamo sempre quelli che paghiamo. I politici stanno alimentando un sentimento di profonda ingiustizia: ci danno lezioni e poi fanno operazioni ingiuste. Ma lo sa che ci sono maestre d’asilo, nelle scuole, che dovranno lavorare fino a 67-68 anni e Operatrici socio assistenziali che lavoreranno fino a quell’età? Così vedremo anziani che cureranno gli anziani. Molta gente sta rinunciando alla badante, e quindi a un’alimentazione corretta e alla qualità della vita, perché non ha più soldi. Consideri anche che negli ultimi trent’anni il potere d’acquisto è diminuito del 30%, aggiunga che c’è stato il blocco della rivalutazione sulle pensioni basse, e capirà che ci saranno problemi di tenuta sociale perché i pensionati, oggi, svolgono una funzione di welfare. Noi siamo arrabbiati con la politica che non ci ascolta. Dicono che noi difendiamo i privilegi. In realtà sono loro che li difendono”.