Scontro De Lucia-Tutino su Civati, l’accusa: “Lo avete usato”
Duro post del consigliere comunale che replica a un commento di Lanfranco De Franco. L’assessore comunale: “Chiedo a chi a tempo da perdere con stupidi commenti di evitare di taggarmi”
REGGIO EMILIA – Civati se ne va dal gruppo Pd e fra alcuni giovani esponenti del partito scoppia la polemica. La innesca l’enfant terrible dei Democrat reggiani, Dario De Lucia, che accusa i civatiani locali “di aver usato Civati solo per le quote ai congressi”. Un post pesante dato che fa leva sul fatto che nessuno di loro intende seguire il deputato lombardo nella sua fuoriuscita.
Accusa De Lucia: “Ma quindi, Lanfranco De Franco, tu Mirko Tutino, Andrea Capelli e Silvia Prodi avete usato Civati solo per le quote ai congressi e lo scaricate alla prima occasione? Ma che brutto!”.
Il consigliere comunale replica a un post del consigliere comunale Pd e segretario del circolo del centro storico che aveva scritto sul social network: “Oggi è una giornata molto triste per il Pd. Pippo ha fatto una scelta che non condivido e che non seguirò, ma merita davvero tantissimo rispetto. Innanzi tutto per l’uomo, che, avendo profondamente a cuore il partito come lo abbiamo in molti, sicuramente arriva a questa scelta con molta sofferenza e dolore. Poi per il politico, perché questa non è un riposizionamento o un viaggio verso lidi più sicuri, ma è una scelta totalmente politica, presa dopo la constatazione dell’impossibilità di coniugare ancora le proprie idee con le azioni del governo e del partito”.
L’assessore comunale Mirko Tutino, altro civatiano, scrive rispondendo a De Franco ma soprattutto a De Lucia: “Apprezzo ciò che scrive Lanfranco. Come ho già scritto, chiedo a chi a tempo da perdere con stupidi commenti di evitare di taggarmi”. Ma De Lucia non molla: “@Mirko, per chi si occupa di politica è normale rendere conto. Uscirai per coerenza anche tu dal PD?”. E l’assessore comunale: “Per coerenza non uscirò. Ciao”.
De Lucia aggiunge: “@Mirko, cavolo se è facile così. In questi anni allora avete giocato alla peggio politica per lobby e non per coerenza alle idee di progressismo di Civati”. Tutino chiude, piccato, così: “Dario le pratico ogni giorno nel mio impegno amministrativo, professionale e nella mia vita. E sono quelle le idee che cercherò di insegnare a mia figlia. Non ho tempo e nemmeno voglia di perdermi in discorsi con chi, dal vivo, nemmeno mi riesce parlare. Per me oggi è una giornata amara. Pippo è un amico, non il padrone di una corrente. Chiedo un po’ di rispetto, tutto qui. E adesso ho davvero chiuso”.