Film su eccidio Martiri della Bettola con Ivana Monti
Girato in giugno dal regista reggiano Christian Spaggiari con la colonna sonora di Beppe Carletti dei Nomadi
CARPINETI (Reggio Emilia) – Un film sull’eccidio dei Martiri della Bettola, la località in cui, il 24 giugno 1944, furono trucidati dai nazisti 32 civili. Sarà prodotto dalla Victoria Filmnova e dalla Samanta Melioli Filmwriter per la regia del reggiano Christian Spaggiari che ha già al suo attivo il lungometraggio “Come in terra, così in cielo”. La troupe è già impegnata nei sopralluoghi con il regista.
Il film sarà girato soprattutto a Carpineti, ma anche a Casina e Vezzano sul Crostolo. Fra gli attori spicca la presenza della grande attrice di teatro Ivana Monti, mentre Beppe Carletti scriverà la colonna sonora e avrà un cameo nel film. La sceneggiatura è di Samanta Melioli e al soggetto hanno lavorato anche Christian Spaggiari e Liliana Del Monte, 82 anni, che allora era bambina, fra i pochi sopravvissuti alla strage. Il lungometraggio dovrà andare poi in postproduzione e arriverà nelle sale cinematografiche nel 2016.
La strage
Il 23 giugno 1944, verso le 22,30, dopo aver cercato di far saltare un ponte in muratura sulla Statale 63, in località La Bettola di Vezzano sul Crostolo, un gruppo di partigiani si scontrò con dei soldati tedeschi. Nello scontro a fuoco morirono due tedeschi e i partigiani Enrico Cavicchioni, Pasquino Pigoni e Guerrino Orlandini.
Poco dopo, verso le 23,15, partirono da Casina dei militari tedeschi per la rappresaglia che ebbe luogo nella notte. Trentadue persone, tutte ospiti della locale locanda, vennero dapprima presi in ostaggio e costretti rimanere a lungo a terra, poi vennero divisi in due gruppi per facilitarne l’eliminazione e i cadaveri in seguito furono bruciati.
Tra le vittime anche Piero Varini un bambino di diciotto mesi che fu gettato nel fuoco ancora vivo. La bambina di undici anni Liliana Del Monte per salvarsi si lanciò dalla finestra di una casa data alle fiamme dai soldati tedeschi. Rottasi una caviglia nel salto rimase nascosta semi svenuta sul greto del torrente finché non fu ritrovata da un soldato tedesco che presala in braccio la spostò sul ciglio della strada in modo che fosse poi ritrovata e soccorsa.
La bimba fu portata in ospedale e fu curata insieme ai pochi superstiti della rappresaglia. Fra questi l’oste Romeo Beneventi, alcuni carrettieri che si erano nascosti in cantina ed un giovane renitente alla leva fuggito nel solaio dell’osteria