
La Fiom: “I dipendenti lottano per un contratto aziendale dignitoso, chiedendo un aumento salariale e condizioni di vita decenti per i precari”
REGGIO EMILIA – Gli operai della Meta System non mollano e rilanciano. Dopo le prime 24 ore di sciopero fatte nelle ultime tre settimane dalla stragrande maggioranza degli operai, le assemblee dei lavoratori hanno votato un pacchetto di ulteriori 24 ore di sciopero.
Si tratta di scioperi articolati che avranno forme e tempi diversi a seconda del turno, del reparto e dello stabilimento (la Meta System ha 4 importanti stabilimenti produttivi in Zona Annonaria a Reggio Emilia). Già in questi giorni tre stabilimenti su quattro sono stati coinvolti da fermate improvvise decise spontaneamente dai lavoratori che hanno svuotato i reparti produttivi fermando la produzione per diverse ore.
I lavoratori della Meta System, sia i dipendenti stabilizzati sia i precari, stanno scioperando con un’adesione mai vista negli ultimi anni. ” In tutti i rinnovi contrattuali precedenti le scelte aziendali avevano sempre evitato lo scontro e cercato una mediazione col sindacato e coi lavoratori – spiega Simone Vecchi, funzionario FIOM CGIL – . I dipendenti dell’azienda stanno lottando per un contratto aziendale dignitoso, chiedendo un aumento salariale e condizioni di vita decenti per i precari, che con le leggi attuali potrebbero rimanere tali per tutta la vita”.
La Meta System non è un’azienda in crisi, al contrario, in questi mesi, con l’acquisizione della maggioranza delle azioni da parte della multinazionale cinese Deren sta godendo di una stabilità finanziaria maggiore che in passato. Anche sulla base di questa situazione gli operai stanno confermando alti livelli di partecipazione agli scioperi che, la Fiom annuncia, proseguiranno anche nei prossimi giorni con iniziative articolate se l’azienda non riaprirà il tavolo negoziale.
“Gli operai della Meta System chiedono e meritano rispetto – conclude Vecchi – Ed è chiaro che se la direzione mancherà di rispetto a chi fa i lavori più duri, a chi fa gli orari più disagiati, a chi nonostante la precarietà sta scioperando, non potrà che avere una risposta più dura di quella avuta finora”.