Cgil divisa, la minoranza: โNon faremo boicottaggiโ

I segretari di Fp, Spi, Flai, Filcem, Fisac e Fillea, e lโex responsabile organizzativo Luca Chiesi chiederanno a Mora di ricomporre la frattura e assicurano che non ci saranno ripercussioni sul lavoro
REGGIO EMILIA โ La crisi interna alla Cgil di Reggio Emilia, che ha mandato in frantumi la gestione unitaria del sindacato, non si ripercuoteraโ sulle battaglie per il lavoro. E i rappresentanti delle sei categorie, tutti vicini alle posizioni della segreteria nazionale di Susanna Camusso, tagliati fuori dal โterremotoโ di giovediโ scorso da quella provinciale, saranno โda domani ancora sul territorio e vicino ai lavoratori per dare il nostro contributo alle battaglie della Cgil nel rispetto delle regole che il sindacato si eโ datoโ.
E soprattutto, โal contrario di quanto affermato in questi giorni, assolutamente senza boicottaggi, che non appartengono al nostro modo di lavorareโ. I segretari di Fp, Spi, Flai, Filcem, Fisac e Fillea, e lโex responsabile organizzativo Luca Chiesi che si eโ dimesso dallโincarico, chiederanno peroโ al segretario Guido Mora di ricomporre la frattura originata dalla mancata elezione in segreteria di un membro della loro โcorrenteโ dato che in sostituzione del loro esponente Matteo Alberini, giunto a scadenza, eโ subentrato un altro referente dellโattuale maggioranza che governa la Cgil reggiana. E questo percheโ, spiegano, โgli obiettivi sono comuni: eโ su come raggiungerli che non cโeโ accordoโ.
Tuttavia, forti degli 80.000 lavoratori che rappresentano (su 115.000 totali), i segretari di categoria di pensionati, edili, alimentaristi, chimici, bancari e dellโabbigliamento, non lesinano stoccate a Mora. Ricostruendo i dissidi che hanno portato alla spaccatura, sgomberano in primo luogo il campo da equivoci: โQuella del dualismo Camusso-Landini eโ una lettura non corretta e non corrispondente al veroโ. Casus belli eโ stata invece โla gestione politica della Cgil, su cui si eโ innescato negli ultimi mesi un dibattito su cui non si eโ trovata intesaโ.
A Mora vengono poi imputati due fatti specifici: la rottura del patto stretto in occasione del congresso provinciale del 2014 che ne ha consentito lโelezione, e la sfiducia del responsabile organizzativo Luca Chiesi, decisa lo scorso luglio. Sul primo punto, sostengono i โdissidentiโ, lโarea di minoranza acconsentiโ allโelezione di Mora accordando il supporto di 17 suoi delegati, esprimendo in cambio il responsabile dellโorganizzazione (di fatto il numero due del sindacato). Piuโ complessa la vicenda del siluramento di Chiesi, chiamato in causa da Mora insieme al segretario della categoria degli edili per la scarsa efficacia con cui avrebbero operato nelle crisi delle grandi cooperative del territorio.
Il segretario in scadenza della Fillea Cgil Rudi Zaniboni spiega: โMora avrebbe voluto anticipare di un anno il rinnovo dei vertici della nostra categoria per poi controllarla. Il responsabile organizzativo ha in quellโoccasione sottolineato che non poteva farlo percheโ in contrasto con lo statutoโ. Una tesi questa su cui si eโ poi espresso anche il collegio nazionale statuto (il massimo organo della magistratura interna della Cgil) โche ha dato torto al segretarioโ.
Quanto alle dichiarazioni di Mora sulla Fillea, Zaniboni non si contiene: โSono semplicemente diffamatorie. In tutte le crisi che abbiamo gestito non cโeโ stato un solo licenziamento e si sono stretti accordi giudicati non ripetibili per la loro bontaโโ. Mora viene ripreso anche dal segretario nazionale della Fillea, Barbara Cannata, che in una nota afferma: โChi accusa la Fillea di inadeguatezza nella gestione delle crisi delle cooperative reggiane, compie un gesto di pura irresponsabilitaโโ.
E dei โseparati in casaโ della Cgil, aggiunge Chiesi, โeโ informata anche la segretaria Camusso, che auspica si ritrovi unโunitaโ nella gestione se ci saranno le condizioniโ. Prosegue lโex responsabile dellโorganizzazione: โNoi non escludiamo che in futuro si possa recuperare, percheโ riteniamo che una Cgil piuโ unita eโ piuโ forte nel rappresentare i lavoratori. Ma bisogna essere in due per farloโ. Nel frattempo โil nostro ruolo saraโ quello di portare una discussione interna dovendo peroโ anche rilevare che una volontaโ politica per arrivare ad un accordo sulla gestione non cโeโ stata fino in fondoโ. E โla rottura โ rimarca Chiesi โ non eโ stata voluta da noiโ (Fonte Dire).