Provincia, personale dimezzato senza esuberi

Il presidente Manghi: โSono contento, il nostro futuro รจ essere un ente coordinatoreโ
REGGIO EMILIA โ Cala il personale della Provincia di Reggio Emilia i cui dipendenti, dai 350 registrati a ottobre dellโanno scorso (erano 391 nel 2013 e 374 nel 2014) scenderanno con lโanno nuovo a circa 190 per effetto della riforma Delrio. Ci saranno infatti 106 trasferimenti alla Regione (un terzo dei quali verraโ peroโ ri-assegnato alla Provincia per deleghe ri-attribuite a Palazzo Allende), 16 andranno in mobilitaโ (12 verso Comuni e Unioni e quattro verso i Tribunali di Reggio Emilia e Napoli), altri 16 (sui 33 totali nel biennio) in pre-pensionamento.
Infine i 55 addetti dei Centri per lโimpiego dovrebbero passare a unโAgenzia regionale o nazionale (fino a quando non verraโ chiarito, rimarranno ovviamente in carico alla Provincia). Ridotti drasticamente anche i dirigenti, passati da 11 a tre. Sono alcuni dei numeri sullโente, illustrati questa mattina dal presidente Giammaria Manghi nel bilancio di fine anno delle attivitaโ.
Ma sul personale, โil numero piuโ importante eโ lo zero che riempie la casella degli esuberi, percheโ questa era la mia piuโ grande preoccupazione nel momento in cui ho assunto questo incaricoโ, sottolinea Manghi, esprimendo โlโaltrettanto grande soddisfazione con cui oggi posso dire che nessuno ha perso il posto di lavoro, un risultato che non era affatto scontatoโ.
Passando ai risparmi economici, oltre al dimezzamento della spesa complessiva per il personale (-7,5 milioni) e, ovviamente, allโazzeramento delle indennitaโ a presidente e consiglieri che con la riforma Delrio lavorano gratuitamente, altri significativi risparmi sono stati ottenuti grazie alla razionalizzazione delle sedi e alla diminuzione delle partecipazioni, passate da 16 a 10. Lโattivitaโ istituzionale della โnuova Provinciaโ, infine, ha collezionato: 22 sedute e 77 atti approvati dal Consiglio provinciale, cinque riunioni e 10 atti approvati dallโassemblea dei sindaci e ben 216 decreti firmati dallo stesso presidente.
โOra che abbiamo ridefinito funzioni, organici e sistema generale siamo dunque in grado di affrontare il secondo tempo di una riforma che non potraโ comunque prescindere, io credo, dalla necessitaโ di mantenere un ente di coordinamento territoriale intermedio tra Comuni e Unioni e la Regioneโ conclude Manghi.
A proposito delle cossiddette aree vaste, il presidente si dice inoltre โnon convinto da alcune sortite di questi giorni, tese a unire pezzi di province diverse in base allโomogeneitaโ delle aree produttiveโ. Percheโ, prosegue, โfatico a immaginare Reggio senza Modena in un progetto di riordino e continuo a vedere lโarea Emilia quale approdo migliore per ragioni storiche, omogeneitaโ sostanziale, un brand e quindi una riconoscibilitaโ ottimi, volumi economici pari o in alcuni casi addirittura superiori a quelli dei due poli, Milano e Bologna, tra i quali ci collochiamoโ.
Manghi puntualizza al riguardo di aver riscontrato una โbuona disponibilitaโโ da parte degli amministratori di Piacenza e Parma ed anche dal sindaco di Reggio, mentre con quelli di Modena โnon ho ancora avuto lโoccasione di confrontarmiโ.