Rifiuti, Tutino a Folli: “Sei già in campagna elettorale”

L’assessore reggiano: “Tardive le polemiche di Parma sulle tariffe. Pagano tanto per opere connesse a inceneritore”
REGGIO EMILIA – Le esternazioni dell’assessore Gabriele Folli sulla tariffa unica per i rifiuti di Parma e Reggio? “Sparate di propaganda rispetto al dibattito tra favorevoli e contrari a un inceneritore deciso 10 anni fa e attivo ormai da due anni”, e attinenti a “una polemica un po’ fuori tempo massimo e piu’ funzionale alla campagna elettorale del 2017 che al buon governo dei nostri territori”.
Lo afferma l’assessore all’Ambiente del Comune di Reggio Mirko Tutino, replicando cosi’ alle rimostranze del suo collega ducale sulla disparita’ di tariffe per lo smaltimento applicate nei due territori. “I confronti con il passato sono fuori luogo. La tariffa che il territorio di Parma pagava per esportare i propri rifiuti era legata al fatto che, in quegli anni, i bacini erano provinciali e che quel territorio non era autosufficiente e non rispettava la legge. Pertanto i gestori operavano in una logica di mercato e applicavano i prezzi di mercato”, osserva Tutino.
“Oggi il sistema e’ regolato, i bacini sono regionali, l’autosufficienza e’ su base regionale e nessun territorio di questa regione e’ in emergenza”. Una evoluzione, prosegue il reggiano, “che nasce dal fatto che la differenziata, negli anni novanta, non superava il 20-30% e il problema principale di ogni provincia era lo smaltimento, e non il recupero dei materiali. Oggi e’ esattamente l’opposto: il territorio di Parma ha superato il 70% di differenziata, Reggio e’ oltre il 66%”.
Pertanto “non e’ pensabile che l’autosufficienza sia calcolata su base provinciale”.
Tutino ritiene poi “sbagliato” contrapporre le due province in quanto a impegno sulla raccolta differenziata. “Reggio Emilia ha fatto e continuera’ a fare la propria parte: in 5 anni abbiamo introdotto il sistema di raccolta porta a porta per duecentomila cittadini, la differenziata e’ salita di quasi 10 punti e abbiamo l’obiettivo di superare il 73%, portando il porta a porta ad ulteriori 200.000 cittadini entro il 2019”, puntualizza l’assessore.
Inoltre, evidenzia Tutino, “non sono state le scelte di questo territorio a portare a livelli molto alti i costi dell’investimento di Parma, a partire dalle numerose opere connesse all’impianto che il territorio parmense ha ottenuto, con la promessa di ripagarle con la tariffa”. Infatti “in quegli stessi anni, a Reggio si e’ progettato un sistema di smaltimento che stava in equilibrio anche senza il supporto dell”impianto di Parma e questa impostazione e’ stata sospesa dalla Regione anche in funzione del grande dimensionamento dell’impianto di Parma”.
Un dimensionamento peraltro tale che “se i costi dell”impianto dovessero ricadere solamente sui rifiuti del territorio parmense porterebbe la tariffa di quel territorio a quasi 200 euro a tonnellata”, conclude il reggiano (Fonte Dire).