
L’Italia proporra’ lunedi’ ai ministri dell’Unione di accelerare sulla cooperazione con i Paesi terzi africani di origine e transito presentando un ‘migration compact’, un modello di accordo
REGGIO EMILIA – L’Italia punta sull’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini e propone all’Unione di accelerare sulla cooperazione con i Paesi terzi di origine e transito africani presentando un ‘migration compact’, un modello di accordo con i Paesi partner chiave, per arginare i flussi che dopo lo stop sulla rotta dei Balcani centrali, sono ripresi con forza sulla rotta del Mediterraneo centrale. I numeri dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), parlano chiaro: sono seimila le persone sbarcate sulle coste italiane in quattro giorni, e le cifre sono destinate a salire.
Ma il premier Matteo Renzi invita a non drammatizzare: “C’è un problema che riguarda il nostro Paese ma non c’è un’invasione” avverte, suggerendo “ragionevolezza e buonsenso”. A dare un tempestivo benvenuto su Twitter alla proposta arrivata da Roma, che sarà fatta circolare come ‘non paper’ (documento ufficioso) tra i ministri degli Esteri Ue riuniti lunedì a Lussemburgo, è il presidente del consiglio Ue Donald Tusk, che si dice “d’accordo a lavorare ad un piano ambizioso in Ue e G7/20 sulla cooperazione con i Paesi Terzi”.
L’idea che sta alla base del ‘compact’ è ripartire dall’accordo siglato tra Ue e Turchia, “un primo concreto tentativo di cooperazione allargata e rafforzata con un Paese terzo che, seppure concluso in una situazione di urgenza, e per questo perfettibile”, per creare un modello di intesa da proporre a Paesi africani chiave, con impegni precisi da entrambe le parti, e l’utilizzo di strumenti finanziari innovativi come bond i Ue-Africa. La dimensione esterna della politica migratoria” evidenzia Renzi in una lettera di accompagnamento al documento assume “oggi un ruolo fondamentale anche in rapporto alla tenuta di Schengen” e alla riforma del regolamento di Dublino, questione quest’ultima che resta “divisiva”, spiegano fonti diplomatiche. Alla riunione dei ministri degli Esteri-Difesa Ue di lunedì, Paolo Gentiloni tornerà a sollevare anche la questione della costruzione della barriera al Brennero, che secondo l’Italia costituisce una violazione del codice Schengen.
“Le regole vanno rispettate – ha detto Renzi – non faremo finta di nulla” con l’Austria “se saranno violate”. La lettera di spiegazioni del governo di Vienna, annunciata martedì dal ministro dell’Interno Johanna Mikl-Leitner al commissario Ue all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos, è arrivata a Bruxelles in zona cesarini, proprio quando dalla Commissione stava per partire una richiesta formale di chiarimenti. A questo punto i servizi dell’esecutivo dell’Unione, anche sulla base di quanto accadrà effettivamente sul terreno, faranno la loro valutazione su “proporzionalità” e “necessità” della misura, e nel caso si dovessero riscontrare effettive violazioni, scatterà una procedura di infrazione.
Intanto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella arriva un monito: “le risposte che alcuni Paesi, anche membri dell’Unione europea, cercano di dare su base individuale – afferma – sono spesso inadeguate e miopi”. E al consiglio Ue di lunedì è prevista anche una videoconferenza col premier del governo di unità nazionale libico Fayez al Sarraj. Secondo fonti diplomatiche è prematuro immaginare già per la settimana prossima una richiesta per estendere l’operazione Sofia contro i trafficanti di esseri umani, ma si conta sulla possibilità di mettere in piedi una missione civile per accrescere la sicurezza.