Boschi contestata a Reggio, lei: “Sono di più i miei sostenitori”
In una piazza blindata il ministro arriva e firma per il Sì al banchetto in piazza Prampolini, poi sale le scale e va all’appuntamento sulle madri costituenti organizzato dal Comune. La contestazione: “Doveva venire Livia Turco, lei non rappresenta quelle donne”
REGGIO EMILIA – Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi è arrivata a Reggio fra la contestazioni di un gruppo di donne che non le hanno risparmiato critiche per le modifiche alla Costituzione e per il fatto che sia stata strumentalizzata dal Pd, a loro dire, l’iniziativa in Sala del Tricolore a cui la Boschi è stata invitata dal Comune in occasione del 70esimo del voto alle donne in cui venivano celebrate le Madri Costituenti.
Proprio sotto il Comune, in piazza Prampolini, stamattina c’era il banchetto per la raccolta di firme per il Sì, organizzato dal PD esattamente nel primo giorno di apertura della campagna referendaria, a cui il ministro, ovviamente, ha fatto visita. Una coincidenza che è stata rimarcata dalle contestratrici che si sono date appuntamento in piazza del Monte armate di fischietti e cartelloni contro il ministro.
Ha detto Piera Vitali: “Il convegno di stamattina doveva avere per conclusione l’intervento di Livia Turco. Ci siamo trovate, a sorpresa, la presenza della ministra che è altamente divisa e che vuole cambiare la Costituzione senza un grande coinvolgimento popolare attraverso un referendum plebiscitario e che non rappresenta le madri costituenti che hanno lavorato e lottato per darci il voto. E’ una contraddizione enorme e inaccettabile”.
Lo spiegamento di forze, ieri nei dintorni di piazza Prampolini, era piuttosto ingente, con decine di poliziotti e carabinieri che hanno impedito l’accesso alla piazza alle manifestanti, ma anche un po’ spropositato tenendo conto della ben modesta minaccia rappresentata da queste combattive ma gentili signore per il ministro. Poco dopo la Boschi è arrivata scortata dallo stato maggiore del Pd ed è stata accolta al banchetto.
Ha detto alla stampa rispondendo a una domanda sulle contestazioni reggiane: “Per fortuna sono molti di più quelli in questa piazza che sostengono questa riforma e raccolgono le firme accanto al Partito democratico e al governo. La riforma costituzionale era un dovere del governo, dal momento in cui abbiamo preso un impegno verso i cittadini e verso il parlamento di rendere il paese più semplice”.
“Abbiamo chiesto la fiducia del parlamento – ha aggiunto – per cambiare la Costituzione. E soprattutto questa riforma è del tutto legittima perché la stessa assemblea costituente ci ha detto che il governo può proporre riforme tanto che già in passato altri governi lo hanno fatto. Adesso però la parola spetta ai cittadini e saranno loro a decidere”.
Infine un ricordo su Pannella: “Ricordare Marco Pannella è doveroso visto che stiamo raccogliendo le firme per un referendum. Oggi siamo tutti un po’ più tristi: ci mancheranno il suo contributo, anche critico, e la sua capacità di sollevare temi in anticipo sui tempi, pioneristici, nel nostro paese”.