Brescello, arrivano i commissari: “Mafie condizionavano ente”
Sono i viceprefetti Michele Formiglio e Antonio Oriolo e la dirigente Luciana Luciano. La relazione del prefetto di Reggio: “Intreccio fra clan e comitato politico-famigliare”
BRESCELLO (Reggio Emilia) – Sono i viceprefetti Michele Formiglio e Antonio Oriolo e la dirigente Luciana Lucianò i tre commissari straordinari nominati dal Consiglio dei ministri a cui e affidata per 18 mesi la gestione del Comune di Brescello sciolto per mafia. Per Formiglio, gia’ commissario prefettizio nominato all’atto delle dimissioni dell’ex sindaco Marcello Coffrini avvenute lo scorso febbraio, si tratta in pratica di una riconferma.
E’ tutto nero su bianco sulla Gazzetta ufficiale di martedi’, dove sono stati pubblicati il decreto di scioglimento e le due relazioni del prefetto di Reggio Raffaele Ruberto e del ministro degli Interni Angelino Alfano, sui risultati delle indagini della commissione che ha accertato nel paese di Peppone e Don Camilllo “forme di ingerenza della criminalita’ organizzata che hanno esposto l’amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l’imparzialita’ dell’attivita’ comunale”.
Il decreto rileva inoltre “che la permeabilita’ dell’ente ai condizionamenti esterni della criminalita’ organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita’ e ha determinato la perdita di credibilita’ dell’istituzione locale”. Pertanto, si legge ancora nel provvedimento, “al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell’amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento del Consiglio comunale” e si dispone “il conseguente commissariamento dell’ente locale, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l’interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell’ente locale”.
La relazione del prefetto di Reggio: “Intreccio fra clan e comitato politico-famigliare”
Nella sua relazione il prefetto sottolinea come “uno degli elementi determinanti e’ dato dalla sostanziale continuita’ politico-famigliare che ha visto governare ininterrottamente il comune di Brescello negli ultimi trent’anni da amministrazioni guidate o egemonizzate da esponenti della famiglia …omissis…, (per lunghi anni il padre …omissis…, e, dal 2009 in poi il figlio …omissis… prima assessore e poi sindaco)”.
E aggiunge: ”Oltre che dalla costante partecipazione di esponenti della famiglia …omissis… le varie amministrazioni si sono caratterizzate per la ricorrente presenza di determinati personaggi che hanno contribuito ad assicurare continuita’ politico-amministrativa e di intenti. Assume, pertanto, rilievo la circostanza che amministratori nei precedenti mandati, e ora presenti nell’attuale compagine delle giunta (…omissis… e …omissis…), siano entrati in relazione con taluni imprenditori edili di origine calabrese, vicini alla ‘ndrangheta, per effetto della partecipazione congiunta ad un comitato locale politico nel 2007 di cui si viene fatto cenno nei paragrafi 2.3 e 4.11 della relazione ispettiva.
In detto comitato erano presenti: … omissis…, ex sindaco storico di Brescello, padre dell’attuale sindaco in carica; …omissis…; …omissis, figlio di … omissis… comproprietario della omissis… destinataria di interdittiva antimafia (cfr paragrafo 3 del capitolo 4); …omissis…; …omissis…, genero di … omissis… e contitolare di quote in societa’ con … omissis … nonche’ denunciato per minacce aggravate, con il metodo mafioso, all’attuale consigliera …omissis … (cfr paragrafo 4 del capitolo 4); …omissis… attuale Assessore comunale che ha ricoperto la carica di consigliere nei tre mandati precedenti (dal 1999 al 2014) e componente della Commissione permanente urbanistica in entrambe le Giunte …omissis… insieme con … omissis … e l’attuale sindaco …omissis…; … omissis …, Assessore nell’attuale mandato sino al 28 febbraio 2015 e Consigliere comunale nei due mandati 1999-2009 e Assessore nel penultimo mandato 2009 – 2014; …omissis…, attuale membro del consiglio direttivo della …omissis… e’ componente della Commissione permanente urbanistica nel periodo 2004 – 2009 insieme con …omissis… e l’attuale sindaco …omissis…”.
Il prefetto rileva in proposito che “la compartecipazione al predetto comitato politico dei menzionati soggetti, in parte amministratori comunali, fornisce una lettura in chiave sintomatica ed emblematica di cointeressenze politiche e comunque di strette relazioni tra i componenti del comitato stesso, a testimonianza di una comunanza di idee e di orientamenti”.