
L’evento, organizzato dal Gruppo Amici dell’Ematologia, ha visto la partecipazione di centinaia di persone, che hanno voluto salutare l’ospedale del futuro. Presenti anche il Ministro Delrio, il Sindaco Vecchi e il Presidente della Provincia Manghi
REGGIO EMILIA – Un lungo viaggio, iniziato nel 2007, si è concluso oggi, sabato 11 giugno. È il percorso che ha condotto alla realizzazione del Core, il nuovo Centro Oncoematologico dell’Arcispedale Santa Maria Nuova – Irccs di Reggio Emilia, e che ha visto tutta la città come protagonista, grazie all’impegno e di tanti, dai pazienti ai medici, dai volontari al personale sanitario, dagli imprenditori alle istituzioni.
Senza dimenticare le migliaia di cittadini che hanno contribuito con la loro generosità a questo progetto. Il risultato di una storia straordinaria, un “sogno” che si è realizzato e che può essere preso come modello di riferimento per tante realtà sanitarie italiane e non solo.
Nel giorno dell’inaugurazione ufficiale del Centro oncoematologico, la Fondazione Grade onlus – che ha portato avanti negli ultimi anni una raccolta fondi per il Core arrivando a raccogliere ben 2,5 milioni di euro (destinati alla realizzazione del progetto e all’acquisto di pavimenti, porte e arredi) – ha voluto partecipare all’evento a modo suo, con un grande girotondo cui hanno partecipato centinaia di persone, tra cui anche tutti i volontari del Gruppo amici dell’ematologia, medici, infermieri e personale del Reparto di ematologia che hanno contribuito in modo determinante a questo importante traguardo.
Un girotondo come un ideale abbraccio di una comunità intera al nuovo polo di eccellenza nella lotta contro le malattie oncoematologiche e fiore all’occhiello per Reggio Emilia, sulle orme e sulle note del film 8½ dell’indimenticato Federico Fellini.
Tanti amici della Fondazione reggiana hanno voluto essere presenti a questa bella iniziativa, che è stata preceduta dalla presentazione di “Core. La bella utopia”, volume a cura di Roberto Abati, direttore generale di Grade, e dello scrittore Pino Salerno. Il libro racconta la storia del Centro oncoematologico dalla prospettiva del Gruppo amici dell’Ematologia. Tra gli altri, contiene anche gli interventi di Luciano Ligabue, Franco Battiato e Moni Ovadia, importanti artisti che hanno messo il loro impegno a servizio della solidarietà e della raccolta fondi di Grade.