Park Vittoria, Legambiente: “Progetto assurdo”
Il presidente Becchi: “La cittadinanza non l’ha mai chiesto: ne esistono altri in zona. Galleggiamento: rischia di accadere quello che era avvenuto per piazzale Marconi”
REGGIO EMILIA – “Sembra aver vita sempre più complicata quella del parcheggio interrato di piazza della Vittoria, progetto mai realmente chiesto dalla cittadinanza, ma imposto dalle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi due mandati. Non sorprende quindi che anche il Corpo Forestale dello Stato si sia mosso per accertamenti, su richiesta della Procura della Repubblica, andando nei giorni scorsi ad acquisire dei documenti sui lavori in corso e ad eseguire perizie.
La questione non è di poco conto: infatti la falda sottostante il parcheggio potrebbe spingerlo verso l’alto, come è accaduto per altro al parcheggio interrato di piazzale Marconi, in cui furono sospesi i lavori per molti mesi in attesa di un ancoraggio della struttura in cemento armato che evitasse che la falda lo spingesse verso l’alto, facendolo galleggiare. La stessa situazione si potrebbe verificare per piazza della Vittoria, per questo la magistratura ha predisposto un’inchiesta, che cade a pochi giorni dalla chiusura teorica del cantiere, prevista per fine mese.
Una vicenda tormentata e ancora senza risposte proprio sull’utilità dell’opera stessa: fare un’ulteriore parcheggio in centro, interrato, quando già ne esistono altri proprio nella stessa zona (interrati e di superficie) appare infatti un controsenso. Senza contare che il Comune ha spinto negli anni per creare i parcheggi scambiatori serviti dal minibus, che i reggiani hanno apprezzato, tanto da essere spesso al completo, nella logica di tenere le auto lontane dal centro storico ed evitare l’accesso delle stesse all’esagono cittadino.
Ma a quanto pare gli amministratori hanno la memoria corta e mentre ai cittadini si chiede uno sforzo concreto per cambiare abitudini per far fronte alle prossime sfide ambientali, chi governa preferisce ancora seguire la logica del cemento”.