Commissioni e risposte negate, il M5S va dal prefetto

Il Movimento Cinque Stelle presenta un esposto. La Guatteri: basta con le lungaggini
REGGIO EMILIA – Il Pd non risponde e il Movimento 5 stelle va dal prefetto. E’ il nuovo capitolo del braccio di ferro interno al Consiglio comunale di Reggio Emilia sulla gestione delle commissioni e gli accessi agli atti da parte dell’opposizione, per il quale i pentastellati annunciano oggi un esposto.
“Abbiamo tre richieste di commissione che in base al regolamento avrebbero dovuto essere trattate in 20 giorni e che invece sono ancora in attesa da oltre sei mesi”, spiega la consigliera Alessandra Guatteri, puntualizzando che le richieste, “tutte regolarmente protocollate e giacenti da mesi”, sono state depositate a novembre 2015 sui distacchi di utenze effettuati da Iren, a dicembre di un anno fa per approfondire la gestione dei mercati cittadini e il 9 gennaio scorso per un riscontro su quanto messo in campo dall’amministrazione, in ottemperanza alla mozione “Natale sicuro”.
Quest’ultimo atto, proposto proprio dal M5s, era stato approvato all’unanimita’ in Consiglio. In aggiunta, Guatteri segnala: “Per avere l’elenco delle aziende, degli enti e delle istituzioni nei quali occorre nominare o designare rappresentanti del Comune, elenco che in base all”articolo 1 del relativo regolamento dovrebbe essere fornito ogni anno al Consiglio dal sindaco, ci sono volute una interpellanza, un’interrogazione e una mozione. Totale: due anni e mezzo. Ieri finalmente, all’atto della discussione della mozione, il sindaco ha fornito l’elenco”.
La consigliera, dal 5 aprile dice anche di attendere risposta all’interrogazione sul fatto che la societa’ C Network (di cui un socio era David Sassi proprietario fino al 2006 di quote della C Project dove secondo l’informativa della Prefettura sono maturati rapporti di tipo economico con soggetti contigui ai Grande Aracri), avesse un atelier in sublocazione nell’Officina delle Arti del Comune. “Notizia che nemmeno tramite due accessi agli atti ho potuto appurare”. Per la cronaca, conclude la consigliera “in base al regolamento il tempo di risposta a un’interrogazione dovrebbe essere di 20 giorni. Siamo gia’ a due mesi”.