Il M5S: “Comune, incarichi affidati in modo irregolare”
Secondo i consiglieri Guatteri e Cantamessi la situazione sarebbe stata sanata solo dopo sette anni e l’amministrazione non avrebbe effettuato i controlli amministrativi sugli atti previsti dalla legge
REGGIO EMILIA – Il Movimento Cinque Stelle minaccia due esposti alla Corte dei conti, per presunto danno erariale, relativi agli affidamenti degli incarichi esterni nel periodo dal 2008 al 2015 da parte dell’amministrazione comunale e relativi al controllo successivo di regolarità amministrativa sugli atti. Secondo il capogruppo Ivan Cantamessi e il consigliere Alessandra Guatteri, infatti, il Comune, come peraltro evidenziato dalla Corte dei Conti, avrebbe utilizzato un regolamento “illegittimo” per gli affidamenti che sarebbe stata sanata solo nel 2015.
Gli affidamenti esterni
Scrivono i pentastellati: “Già nel 2008 la Corte dei conti con la deliberazione 111/2008/G chiedeva al Comune di Reggio Emilia di modificare il proprio regolamento per l’affidamento degli incarichi esterni, in particolare l’articolo 2 comma 3 che prevedeva che per gli incarichi con importo inferiore a 100.000 euro si proceda con gara informale con almeno 5 preventivi. Il Comune di Reggio Emilia capitanato prima da Delrio e poi da Vecchi, si è guardato bene dal modificare il regolamento oggetto dei rilievi fino al 17 dicembre 2015 (cosa avvenuta in coincidenza con l’arrivo del nuovo segretario comunale)”.
La stessa Corte dei Conti a novembre 2015 scrive nella delibera che “il regolamento relativo all’affidamento di incarichi esterni …..è illegittimo poichè esclude la previsione di procedura comparativa mediante emissione di avviso pubblico rivolto alla generalità degli interessati, adeguatamente pubblicizzato per un congruo periodo sul sito web istituzionale dell’ente (almeno 15 giorni)”.
Guatteri e Cantamessi aggiungono che “dal 2008 la Corte dei Conti avesse rilevato che “per l’assegnazione degli incarichi esterni è necessario prevedere una procedura comparativa per la valutazione dei curricula con criteri predeterminati, certi e trasparenti, in applicazione ai principi di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione sanciti dall’Articolo 97 della Costituzione”.
Incarichi per oltre 12 milioni di euro
Gli incarichi che sarebbero stati affidati senza avvisi pubblici e criteri trasparenti come invece avrebbe dovuto essere ammontano a 2,7 milioni nel 2010, 1,9 nel 2011 2,5 nel 2012, 2.9 milioni per il 2013, 1,8 nel 2014 e 650.000 euro nel primo semestre 2015″. Ma non è finita qui, perché, come evidenziano i grillini, “i problemi nella gestione degli atti e nel rispetto della legge per il nostro Comune non finiscono qui”
“Manca il controllo successivo di regolarità amministrativa sugli atti”
Con un accesso agli atti i due consiglieri hanno scoperto che negli anni 2013, 2014 e nel primo semestre del 2015 “non sono stati effettuati i controlli previsti dalla legge 213 del 2012 e dal regolamento comunale dei controlli”. Secondo Guatteri e Cantamessi “gli art. 15 e 16 del regolamento dei controlli per il Comune di Reggio Emilia, prevedono che venga effettuato un controllo successivo di regolarità amministrativa sugli atti (determinazioni dirigenziali, di impegno di spesa, dei contratti e degli atti amministrativi) e/o dei procedimenti per verificarne la conformità rispetto alla regolarità, alla correttezza formale, alla affidabilità dei dati riportati. all’ottemperanza alle norme e ai regolamenti, alla conformità agli atti di programmazione. Tale regolamento è stato emanato successivamente e in ottemperanza a quanto previsto dalla legge 213/20132 che introduce i controlli d regolarità amministrativa e contabile che hanno l’obiettivo di garantire la legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa. Si tratta di una garanzia per i cittadini”.
Si chiede, in sostanza, che venga controllata la legittimità e la correttezza dell’affidamento di incarichi individuali, della concessione di contributi e benefici economici, dell’affidamento diretto di appalti di lavori, servizi e forniture, degli affidamenti diretti ed acquisti MEPA /mercato elettronico, degli atti di controllo su società ed Enti partecipati, della Convenzioni con associazioni e altri soggetti di diritto privato”.
Il regolamento del Comune di Reggio Emilia, quindi prevede che una commissione di audit, composta dal Segretario Generale, dal Vice Segretario e dal Dirigente del Servizio Affari Istituzionali effettui una serie d controlli a campione sugli atti emanati e che invii le risultanze anche al sindaco e al consiglio Comunale e ai Revisori dei Conti.
“Introdotto solo nel secondo semestre 2015 con il nuovo segretario comunale”
Scrivono Guatteri e Cantamessi evidenziato come questo controllo sia stato introdotto solo con il nuovo segretario comunale: “Abbiamo appurato che questo dall’entrata in vigore della legge 213/2012 non è mai stato fatto fino al secondo semestre 2015. Nel 2013 la commissione era stata istituita, aveva estratto un campione degli atti da controllare e poi non li aveva controllati. Nel 2014 e nel primo semestre 2015 non era nemmeno stato estratto il campione. Solo per il secondo semestre del 2015 viene estratto il campione, vengono eseguiti i controlli successivi su affidamento degli incarichi e dei contributi e guarda caso immediatamente vengono modificati ambedue i regolamenti, segno del fatto che con i controlli dovuti in Comune si sono accorti che qualcosa non andava”.
“Gestione della cosa pubblica superficiale”
A parere dei due pentastellati “tutto ciò è gravissimo e dimostra un utilizzo della cosa pubblica e dei soldi pubblici in maniera superficiale e arrogante da parte di chi, governando da decenni, non si sente più in dovere di certificare ai cittadini la correttezza del proprio operato, nemmeno quando sono le leggi a chiederlo. Inoltre, dal momento che la legge prevede che gli esiti dei controlli vengano inviati ai Revisori dei Conti, agli organi di valutazione dei dipendenti al Sindaco e al Consiglio Comunale Come mai nè il sindaco (Vecchi e chi lo ha preceduto) nè i revisori dei Conti si sono accorti che non venivano eseguiti controlli e come mai non hanno chiesto che venissero poste in essere le dovute misure di correzione della mancanza? Tanto più che nella deliberazione 154/2015 della Corte dei Conti a pagina 6 è scritto chiaramente che “il Comune di Reggio Emilia nel 2014 non ha effettuato i prescritti controlli a campione sugli atti amministrativi”.
Concludono i due pentastellati: “Chiediamo spiegazioni immediate su questo modo di operare in contrasto alla legge e ai regolamenti e annunciamo che faremo un esposto alla Corte dei Conti sia per l’illegittimità del regolamento per l’affidamento degli incarichi che potrebbe avere causato un danno erariale, sia per la mancanza dei controlli amministrativi successivi che non ha garantito ai cittadini trasparenza, legalità e correttezza degli atti posti in essere. Infine, continueremo a verificare periodicamente che l’amministrazione comunale ottemperi al nuovo regolamento per l’affidamento degli incarichi seguendo la procedura in esso indicata e che si rispetti la legge per quanto riguardi controlli amministrativi successivi”.