Le tute blu in lotta bloccano la via Emilia
Un migliaio di metalmeccanici contro Federmeccanica: “Vuol depotenziare il contratto nazionale, ridurre le retribuzioni, e irrigidire su orari e condizioni di lavoro”
REGGIO EMILIA – Il corteo dei metalmeccanici reggiani ha creato stamane un parziale blocco della circolazione in un settore della via Emilia. I lavoratori delle principali aziende – in testa quelli di Unigreen – hanno occupato la via Emilia all’altezza di via Ferruccio Ferrari e poi sfilando hanno proceduto verso la rotonda di via Copernico con relativo blocco all’accesso alla tangenziale. Qui hanno preso la parola i leader sindacali. Motivo della protesta: il braccio di ferro con Federmeccanica sul contratto nazionale.
La manifestazione si è svolta durante lo sciopero di 4 ore che ha interessato i lavoratori delle aziende di Reggio inerente il rinnovo del Ccnl Industria metalmeccanica (Federmeccanica-Assistal). La partecipazione è stata tra l’80 ed il 90% tra i diretti alle produzioni.
La manifestazione ha visto la partecipazione di circa un migliaio di tute blu che con bandiere, e striscioni delle Rsu; il corteo è stato aperto dalla rappresentanza dei lavoratori della Unigreen del Gruppo Maschio Gaspardo in lotta da giovedì 30/6, ed ora in occupazione permanete della sede di via Rinaldi a Roncocesi, per evitare la chiusura dello stabilimento con trasferimento dell’attività a Morzano in provincia di Pordenone a quasi 300 km di distanza.
Sulla rotonda di via Copernico hanno parlato i tre segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm preceduti dalla testimonianza di un lavoratore Unigreen.
Sono in previsione 5 manifestazioni (oltre a Reggio, Correggio, Sant’Ilario, Reggiolo, Lentigione di Brescello) con occupazione di grandi arterie di comunicazione da oggi sino a martedì 12 luglio. I tre segretari provinciali hanno aggiunto che c’è anche la necessità di dare concretezza allo sciopero dello straordinario e della flessibilità.
“Deve essere chiaro – hanno detto – che se Federmeccanica non modifica la sua rigida posizione, tesa alla cancellazione del ruolo del contratto nazionale, alla pianificata riduzione delle retribuzioni e alla chiusura degli spazi di contrattazione in azienda sugli orari e sulle condizioni di lavoro, la lotta si inasprirà. Confindustria e Federmeccanica richiamano sempre la necessità di collaborazione per il rilancio del nostro sistema produttivo , ma poi non vogliono confrontarsi anzi vogliono imporre un nuovo modello contrattuale che poi sarà di riferimento per tutti gli altri settori. Non siamo disponibili ad una competitività giocata sul peggioramento delle condizioni economiche e normative dei lavoratori: vogliono distruggere il contratto nazionale di lavoro e la contrattazione collettiva”.
I sindacati ritengono che questa vertenza abbia un carattere generale e debba essere portata conoscenza di tutti: “Per questo la scelta di manifestazioni in tutta la provincia, e chiediamo scusa ai cittadini per i disagi ma è nell’interesse di tutti che portiamo avanti questa lotta”.