Iren, il M5S: โBrinda ai suoi conti ma sono risultati mediocriโ

Il consigliere Guatteri: โIl costo della materie prime cala, ma aumentano le bollette. Lโindebitamento รจ ad oltre tre miliardiโ
REGGIO EMILIA โ Il M5s di Reggio Emilia impallina i conti di Iren: โQuelle che vengono definite da Iren performance particolarmente soddisfacenti per il primo semestre 2016, a noi sembrano invece risultati particolarmente mediocri, che mostrano tutte le criticitaโ di un piano industriale che non ha a cuore lโambiente e le personeโ, sentenzia Alessandra Guatteri, consigliera pentastellata in sala del Tricolore.
Il primo affondo eโ sulle tariffe: โIl costo delle materie prime cala in doppia cifra e le nostre bollette se non aumentano rimangono uguali. Quindi, i risparmi ottenuti dallโazienda non vengono riversati sullโutente finale. Cosiโ si fa presto a continuare a erogare dividendiโ. Guatteri segnala anche che โsenza allargamento del perimetro di consolidamentoโ, Iren avrebbe โavuto un trend stazionario. Lo shopping, infatti, eโ continuato. Gli acquisti hanno portato ricavi e margineโ.
E in cosa ha investito Iren? โIn inceneritori, acquistando la maggioranza di Trm (lโinceneritore di Torino che contribuisce per circa 25 milioni al margine operativo lordo del semestre) e in nuovi clienti da spremere, acquistando Atena, multiutility di Vercelli che ha portato 54.000 nuovi utenti per il comparto energia (il resto del gruppo ne ha portati solo 21.000 in piuโ)โ. E di pari passo, peroโ, eโ salito โlโindebitamento finanziario nettoโ: da 2.169 milioni a 2.554 milioni; se poi si sommano โle tanto discusse posizioni indicate a bilancio a fine 2015 come crediti finanziari (Olt, Comune di Torino e Iren Rinnovabili) allora lโindebitamento finanziario netto supererebbe la cifra allarmante di 3.000 milioni di euroโ. Il risultato di tutto cioโ โeโ che gli oneri finanziari netti sono aumentati del 36%โ e nei primi sei mesi del 2016 โIren ha pagato 241,9 milioni di euro di interessi passivi nettiโ.
Secondo il M5s di Reggio, Iren eโ a โtre miliardi di debiti a medio lungo termineโ e intanto, i minori costi di produzione dellโenergia elettrica โnon sono scaricati sui cittadini che continuano a pagare lโenergia elettrica ai valori di quando la materia prima era piuโ costosaโ. Nel settore dei rifiuti, gli inceneritori pur beneficiando dello Sblocca Italia che ha concesso di aumentare la quantitaโ di rifiuti trattati, โsono stati penalizzati dalla drastica riduzione del valore dellโenergia elettrica prodotta, che ha contribuito a ridurre la redditivitaโ prevista dai rispettivi business planโ.
Ma per Guatteri questo vuol anche dire che Iren investe in inceneritori โchiudendo le porte alle prospettive di innovazione necessarie per ridurre gli impatti ambientali sui territoriโ. Per cui, prosegue la consigliera grillina, โauspichiamo almeno che, nonostante che le ragioni industriali obblighino a saturare il grande inceneritore di Torino, lโazienda non rinunci a stabilire primati nella raccolta differenziata dei rifiuti dei torinesi oggi ferma al 43% contro il 68% raggiunto dalla stessa azienda in Emiliaโ.
E lโacqua? I proventi del servizio idrico integrato โvengono uniti a quelli derivanti da energia elettrica e gas. Non esiste piuโ il dato disaggregato. Possiamo solo sottolineare che lโarea di business in questione, che si chiama Ireti, contribuisce ai ricavi per il 18,4% e al margine operativo lordo per il 35,6%โ. Tira quindi le somme Guatteri: โIn tutto questo il cittadino che era il socio principale di una multiutility locale che gestiva servizi per il territorio cosa cโentra? Niente. O meglio, eโ molto utile per consentire di spartire poltrone e dividendi, pagando le bolletteโ.