Berlino, italiana dispersa. Il padre: “Non m’illudo”

20 dicembre 2016 | 19:15
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Berlino, italiana dispersa. Il padre: “Non m’illudo”

Rilasciato il pakistano arrestato: forse il killer è in fuga. Confermata la nazionalità polacca della persona trovata morta nel Tir

REGGIO EMILIA – Germania sotto choc. Un camion si è schiantato contro un affollato mercato di Natale a Berlino. Diversi morti, almeno 12, e circa 48 feriti. Il camion ha invaso un marciapiede nei pressi della Chiesa del Ricordo. La chiesa è nel mezzo del Mercato natalizio situato in pieno centro della parte Ovest della città. Su Twitter la polizia di Berlino parla di “presunto attacco terroristico”, spiegando che gli investigatori sono propensi a credere che il tir sia stato “deliberatamente lanciato contro la folla”.

Una ragazza italiana risulta dispersa, si tratta di Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni che vive e lavora nella capitale tedesca. Il padre della ragazza è impiegato alle poste di Sulmona e questa notte la famiglia sarebbe messa in contatto con la Farnesina e la madre. Il cellulare della ragazza è stato trovato sul luogo della strage: un giovane l’ha trovato e consegnato alla polizia.  Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha detto che non è esclusa una vittima italiana, pur aggiungendo che si attendono conferme dalla polizia tedesca. La madre e il fratello di Fabrizia Di Lorenzo sono partiti per Berlino per essere sottoposti all’esame del Dna. Solo dopo la comparazione del profilo genetico le sue condizioni potranno essere ufficializzate.

“Abbiamo capito che era finita stanotte all’una e mezza: siamo stati noi a chiamare la Farnesina”, dice affranto il padre di Fabrizia Di Lorenzo, Gaetano, contattato dall’Ansa. “Ci siamo mossi coi nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi – afferma trattenendo a stento i singhiozzi Gaetano – E’ lì con mia moglie in attesa del dna, aspettiamo conferme, ma non mi illudo”.

Il capo della Procura federale ha comunicato in serata il rilascio del 23enne pachistano fermato ieri sera nei concitati momenti seguiti all’attentato. Col passare delle ore e dopo aver sottoposto a verifica quanto dichiarato dall’uomo, è emerso che non era lui alla guida del tir assassino. Il responsabile è dunque ancora a piede libero. L’uomo, fermato a circa due chilometri dal luogo della tragedia, è un richiedente asilo che si trova a Berlino dallo scorso febbraio. Era conosciuto alla polizia per reati minori, ma non per una radicalizzazione estremista.

Intanto è confermato che l’uomo morto trovato nella cabina del mezzo è polacco. Si tratta del vero autista, sul corpo aveva segni di violenze, tumefazioni e anche una ferita da taglio. Lo ha affermato Ariel Zurawski, titolare della ditta proprietaria del veicolo e cugino dell’uomo, che ha dovuto riconoscere tramite una fotografia. La vittima, 37 anni, lascia moglie e un figlio di 17 anni. Pesava 120 chili ed era alto più di un metro e ottanta, ha riferito ai media polacchi Zurawski, la cui società ha sede nei pressi di Gryfino, nel nordovest della Polonia. “Una sola persona non avrebbe potuto avere ragione di lui”, ha aggiunto.

L’Isis avrebbe rivendicato l’attacco. La Pmu, la coalizione delle milizie irachene che combattono il califfato, ha letto la rivendicazione su un canale online dell’Isis.