Festa del Tricolore, una piazza gelida accoglie Mattarella
Il capo dello Stato presente a una cerimonia che continua a non scaldare il cuore dei reggiani che stamattina non erano particolarmente numerosi. Malore durante la cerimonia. Bella l’idea del drappo tricolore per le vie della città
REGGIO EMILIA – Una piazza gelida, in tutti i sensi, ha accolto stamattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una cerimonia molto formale, come al solito, nonostante da molti anni si chieda di modificarla per favorire una maggiore partecipazione di pubblico (quest’anno non c’erano nemmeno i paracadutisti come l’anno scorso, ndr), ha fatto da cornice all’arrivo del capo dello Stato.
In piazza Prampolini non c’era la folla delle grandi occasioni, complice forse anche il grande freddo e il fatto che molti reggiani, probabilmente, sono ancora in ferie. Ma la colpa è forse anche del fatto che il modo in cui si svolgono le celebrazioni non scalda il cuore dei reggiani e non favorisce la partecipazione. Per non parlare dell’assurdo dispositivo (questo però non dipende dal Comune ma da chi organizza la sicurezza, ndr) che ha costretto i cronisti, inspiegabilmente, ad entrare in piazza un’ora e ad attendere al gelo l’arrivo del capo dello Stato, peraltro in una posizione pure poco favorevole per le riprese.
Venendo alla cerimonia, Mattarella è stato accolto dalla banda della Folgore e dagli studenti. In piazza c’erano anche il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e le altre autorità civili e militari. Il capo dello Stato ha preso parte all’alzabandiera e all’esecuzione dell’inno nazionale.
Gli onori militari al presidente della Repubblica sono stati resi dalla Banda della Brigata paracadutisti ‘Folgore’ e da una Compagnia d’onore interforze composta da plotoni di: Reggimento Genio ferrovieri di Castelmaggiore (Bologna), Marina militare del Comando marittimo Nord di La Spezia, Aeronautica militare della prima Brigata aerea operazioni speciali di Cervia (Ravenna), Arma dei Carabinieri del quinto Reggimento Carabinieri Emilia-Romagna di Bologna, Guardia di finanza del Comando provinciale di Reggio Emilia.
Erano presenti in piazza i labari e i medaglieri delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, la bandiera dei Mutilati e invalidi di guerra dell’Emilia-Romagna, il medagliere dell’istituto del Nastro azzurro (associazione dei decorati al valor militare). Presente anche il gruppo storico della Guardia civica di Reggio Emilia, in uniformi di foggia tipica dell’epoca napoleonica, ricostruite dall’Associazione nazionale Comitato Primo Tricolore.
Al termine della cerimonia si è registrato anche un malore. Giovanni Mariotti, 93 anni, presidente dei garibaldini di Reggio, ha accusato un mancamento ed è caduto a terra. E’ stato subito soccorsi dai volontari della Croce rossa e si è immediatamente ripreso. Ai cronisti ha detto di stare bene e che non era nulla di grave.
Nella sala del Tricolore, in municipio, Mattarella ha assistito alla consegna della Costituzione della Repubblica Italiana agli studenti. Al termine della mattinata al teatro Valli ha partecipato a una prolusione di Ernesto Galli della Loggia.
Unico strappo al protocollo e novità, la bandiera di 1.797 metri (anno di nascita del Tricolore) che ha sfilato per le vie del centro. Una bella iniziativa, ma che dimostra come la partecipazione dei cittadini fosse bassa dato che il drappo è rimasto mutilato (ben 500 metri sono rimasti sul camion, ndr), proprio perché nel finale mancavano le persone necessarie a sostenerlo.
Nel pomeriggio, verso le 16, il presidente della Repubblica visiterà l’Istituto Cervi a Gattatico, dove ha sede il museo della Resistenza; lì incontrerà gli eredi della famiglia Cervi e i rappresentanti dell’Anpi.