
Il prossimo 17 marzo un nuovo tour, che parte dal circolo Arci di Taneto di Gattatico, che celebra un loro disco di inizio carriera
REGGIO EMILIA – Approderà al circolo Arci Fuori Orario di Taneto di Gattatico il prossimo 17 marzo un nuovo tour dei Marlene Kuntz che celebra un loro disco di inizio carriera: “Il vile”, il loro secondo album pubblicato venti anni fa, nel 1996. Quella tra la band piemontese e il circolo di Taneto è una relazione altrettanto lunga. Godano e soci sin dal loro disco d’esordio hanno suonato al Fuori Orario concerti che senza mezzi termini si possono definire memorabili.
Dopo aver festeggiato Catartica nel 2014 con un disco e una lunga sequenza di date soldout, il gruppo piemontese ha deciso di proporsi in questa veste – oltre alle numerosissime indossate nel corso degli anni, ricordiamo i vari tour nei teatri, le sonorizzazioni di film muti, le varie sperimentazioni nei più diversi formati e con le più diverse attitudini, le performance con un corpo di ballo, gli incontri solitari di Cristiano Godano, oltre alle centinaia e centinaia di concerti nei club e nei festival estivi – e, in seguito alle molteplici richieste sui loro social e in rete, che suggerivano a gran voce un tour del Vile.
Nessuna motivazione nostalgica all’origine, ma la consapevolezza e lo stimolo gioioso di poter portare in giro per l’Italia un altro pezzo importante di storia del rock italiano degli anni novanta rispettato dal pubblico più intransigente, amato da molti che a quel periodo guardano ancora con ammirazione e vagheggiato dai più giovani che non lo hanno vissuto in diretta.
A completare la scaletta del tour, oltre agli 11 pezzi del disco, i Marlene suoneranno un gran numero di brani tratti da Lunga Attesa, il loro disco del 2016 che molto ha a che fare nelle atmosfere e nei suoni con il mondo evocativo del Vile, tracciando un ideale tratto unificatore affascinante e chiarificatore. La scelta delle location cadrà sui club di piccolo-medie dimensioni, per restituire al pubblico il sapore del mondo che vent’anni fa i Marlene percorrevano in su e in giù per l’Italia, costruendo passo dopo passo la loro carriera.
“Quando scrivemmo la canzone che dette il titolo anche al disco – spiega la band – il comportamento della viltà era ascrivibile all’incapacità di assumersi determinate responsabilità. L’urlo “Onorate il vile” era il gesto estremo e disperato del vile stesso, in cerca di assoluzione. Con pari enfasi, glaciale e ironica, l’urlo che usiamo ora per dare il titolo al tour è il gesto patetico dei vili di oggi, che in epoca di schermi luminescenti dietro i quali ringhiare come leoni non visti, non hanno il coraggio di dire vis a vis ciò che realmente si pensa di chi (non) si affronta”.