Le barriere di Reggio, negozi off limits per i disabili
Viaggio con il signor Fanticini nei negozi sulla via Emilia: il 90 per cento non è a norma
REGGIO EMILIA – Il 90% abbondante dei negozi lungo la via Emilia non è accessibile ai disabili, nonostante siano state fatte più leggi in proposito per facilitare il loro accesso, la più vecchia delle quali è degli anni ’90. Solo pochi dei negozi “nuovi”, che sono stati quindi restaurati di recente, ha l’accesso per i disabili, tra questi H&M. Altri invece, nonostante i regolamenti che dovrebbero seguire nella ristrutturazione, non hanno ottemperato alle normative.
Abbiamo fatto un viaggio con il signor Enrico Fanticini, un disabile reggiano che ha combattuto molte battaglie su queste tematiche, che ci ha indicato quelle che sono le situazioni più problematiche. Non facciamo i nomi dei negozi che non sono in regola perché, come abbiamo scritto, sono il 90 per cento e non sarebbe giusto metterne all’indice alcuni rispetto ad altri. Il problema, lo ripetiamo, è vasto e andrebbe affrontato anche a livello di amministrazione comunale dato che Reggio vorrebbe essere una città a misura di disabile e ha un progetto,“Reggio Emilia città senza barriere”, che, tuttavia, per ora non ha risolto questo problema banale dell’accessibilità ai negozi.
Pochissimi negozi, inoltre, hanno una pedana mobile che montano in caso di necessità (Swarovski, per esempio, è uno dei pochi che, su richiesta, l’avrebbe tirata fuori). La Libreria all’Arco, dopo la segnalazione, adesso ce l’ha sempre – basta suonare al campanello fuori dalla porta – e anzi sono stati felici di poter rispondere a questa esigenza, anzi porteranno la questione al prossimo incontro dei lavoratori).
Molti dei negozi che potrebbero permettersi di fare delle modifiche, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista di spazio del negozio, non sono accessibili. Anche un piccolo gradino di qualche centimetro è una barriera architettonica che non permette alle carrozzine elettroniche di entrare (quelle non elettriche potrebbero riuscirsi impennandosi, ma non tutti riescono e comunque non è sicuro).
Tutti si dicono costernati e dispiaciuti, ma l’unica soluzione proposta è portare fuori dal negozio i possibili acquisti (anche nel caso di negozi di gioielli). La situazione è migliore sotto i portici (banalmente perché i negozi non hanno bisogno di un gradino per proteggersi dalla pioggia in caso di acquazzoni), anche qui però non mancano negozi con gradini anche di una decina di centimetri.
Sotto i portici c’è addirittura chi ha un sistema di doppie porte che non permettono assolutamente di entrare con la carrozzina. Già nel 2008 il signor Enrico Fanticini aveva fatto reclamo, ma non sono cambiate le cose. L’unica risposta è di spostarsi di qualche decina di metri in un altro negozio, sempre della stessa proprietà, dove potrebbero portare gli acquisti interessati (le doppie porte sono installate in questa maniera per una questione di sicurezza). In questo secondo negozio la porta d’ingresso sarebbe troppo stretta, però (come si vede dalle foto), su richiesta hanno aperto il negozio, con un sistema che apre la vetrina (sistema che immagino useranno ogni sera per chiudere il portone e proteggere la vetrina.
Vicino alla Libreria all’Arco, la libreria le Paoline è uno dei pochi negozi che hanno una salita che “ruba spazio al negozio” ma che permette a tutti di entrare (nonostante pochi siano effettivamente interessati a fare acquisti in questo negozio).
La spesa per la pedana mobile, come ci è stato detto anche alla Libreria all’Arco, è veramente irrisoria, si possono trovare pedane di legno a prezzi bassissimi, e anche nel loro caso, in cui hanno dovuto chiedere il lavoro a un fabbro a causa delle dimensioni particolari della loro porta, il costo è accessibile per qualsiasi negozio. Se vogliamo poi fare un discorso economico, la maggior parte dei negozi nelle vie del centro di Reggio sono negozi di beni di lusso (soprattutto gioielli, vestiti di marche famose…) che non avrebbero assolutamente problemi nella spesa per una pedana mobile.
Le banche del centro, dove non hanno un ingresso accessibile per i disabili, su richiesta possono far entrare dall’uscita di emergenza, da dove si può accedere normalmente. Fanticini ricorda spesso come, nel suo viaggio in Alabama, ormai 15-20 anni fa, non abbia trovato nessuna barriera architettonica. Negli States le leggi contro la discriminazione (razziale ma anche di disabilità) sono molto più efficaci e sono ormai la norma.
A Reggio addirittura gli uffici pubblici spesso non sono accessibili ai disabili. La campagna mediatica di qualche anno fa, “Reggio città accessibile a tutti” si è conclusa con qualche miglioramento, ma c’è ancora molto da fare. La situazione non è una delle peggiori in Italia, ma si può ancora migliorare. I problemi non si fermano alle vie del centro, tutta la città non è accessibile al 100% ai disabili, dai ristoranti ai cinema.
È un problema che la maggior parte dei negozianti non ha mai affrontato, perché non si è mai presentato, quindi non ha mai agito di conseguenza. Solo quando si verifica l’incidente iniziano a lavorarci sopra per risolverlo.