Landi Renzo, proclamato un pacchetto di 16 ore di sciopero
Stamattina lo sciopero con la richiesta di aprire un tavolo di confronto con l’azienda. Il segretario Fiom Guaitolini: “E’ un piano industriale inaccettabile”
REGGIO EMILIA – Quattro ore di sciopero questa mattina, davanti alla sede della Landi Renzo, per protestare contro l’azienda che, nel suo piano industriale appena approvato, ha deciso di lasciare a casa ben 79 lavoratori. I dipendenti hanno risposto bene, secondo il sindacato, che sostiene che i reparti erano deserti.
Sergio Guaitolini, segretario provinciale Fiom, dice a Reggio Sera “Il piano industriale è stato un fulmine a ciel sereno per noi. Sapevamo che c’era qualche problema, ma nel comunicato dell’azienda si parlava di Reggio come polo centrale, di sviluppo e di investimenti. Questo, invece, è un piano inaccettabile anche perché dietro ci sta un ragionamento, chiaro e trasparente, che consiste nell’abbattimento del costo del lavoro attraverso il peggioramento delle condizioni di lavoro. Nella logistica, per esempio, si vogliono mandare a casa 26 persone sostituendole con lavoratori in appalto che avranno condizioni ben diverse e giocando sul peggioramento delle condizioni di lavoro”.
Conclude Guaitolini: “Non possiamo accettare che questa realtà venga disgregata con il rischio che in Landi Renzo, a Reggio, rimanga solo un polo di progettazione ricerca e sviluppo e poco altro. E poi, se nel piano si parla di nuove produzioni, allora si dica quali sono, con quali potenzialità e con quanti lavoratori, altrimenti ragioniamo solo di questioni di natura finanziaria”.
E a proposito di finanza, il titolo Landi Renzo in Borsa, in seguito alle ultime notizie, è schizzato dagli 0,88 centesimi di mercoledì scorso agli 1,19 euro di oggi con un aumento di circa il 30 per cento.
Maddalena, sei anni in Landi Renzo sulle linee di produzione, aggiunge: “I lavoratori sono molto preccupati per questa situazione e c’è molta agitazione. Vogliamo risposte e ancora non ce ne hanno date. Gli esuberi sono tanti, è stato un fulmine a ciel sereono e ci sono tante famiglie e tanti posti di lavoro a rischio. Ho una famiglia anche io e sono preoccupata”.
Stamattina, in assemblea, è stato proclamato un primo pacchetto di sedici ore di sciopero che accompagneranno la richiesta di aprire un tavolo di confronto per ridiscutere il piano industriale. Conclude Guaitolini:”Se questo non avverrà, sarà solo la prima parte di un aspro confronto che avremo con l’azienda”.