Omicidio di Reggiolo, fermato il presunto assassino di Citro
Stanotte dei carabinieri. E’ Giampaolo Dall’Oglio, suo vicino di casa, un pregiudicato di 63 anni. Avrebbe agito per futili motivi dovuti a liti fra vicini
REGGIO EMILIA – E’ stato fermato stanotte dai carabinieri il presunto autore dell’omicidio di Francesco Citro, il 31enne freddato a colpi di pistola la sera del 23 novembre scorso a Reggiolo davanti a casa sua. E’ Giampaolo Dall’Oglio, 63 anni, suo vicino di casa, sposato, pregiudicato per reati di violenza domestica, che avrebbe agito per futili motivi di vicinato. Sarebbe stato sempre lui a dare fuoco all’auto della moglie della vittima. Il provvedimento di fermo è stato disposto dal sostituto procuratore Valentina Salvi, sostituto che ha diretto le indagini.
Il colonnello dei carabinieri, Antonino Buda, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi a mezzogiorno, ha escluso coinvolgimenti con la criminaltà organizzata dato che il movente dell’omicidio sarebbe da ricondursi a liti fra vicini. Dall’Oglio, che era una ex guardia giurata e oggi lavora come magazziniere all’Aipo di Boretto, di origini mantovane, è acccusato di omicidio aggravato, incendio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco.
L’arma del delitto, una calibro 9 detenuta illegalmente, non è ancora stata trovata dagli inquirenti. E’ stato proprio con quella pistola che Dall’Oglio avrebbe raggiunto l’appartamento della vittima e avrebbe sparato quattro colpi di pistola contro la porta incurante che nell’abitazione vi fossero, oltre ai due coniugi, anche i due figli piccoli. Questo aveva scatenato la reazione di Francesco Citro.
L’assassino aveva sparato altri sei colpi, tre dei quali avevano raggiunto il 31enne al corpo provocandone la morte. Decisivi i rilievi scientifici ad opera dei Ris che hanno confermato che l’autore dell’omicidio non era mai uscito dal condominio e la scoperta, lunedì mattina, nel garage dell’uomo, di una tanica di benzina e di alcune magliette. L’uomo, fra l’altro, la sera in cui era andata a fuoco la macchina di Citro, era stato l’unico del condominio a non scendere in strada. Dall’Oglio, che ora si trova in carcere a disposizione del pm Salvi, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lunedì si svolgerà l’udienza di convalida del fermo.
Il comandante dei carabinieri, il colonnello Antonino Buda, spiega che “per i due precedenti incendi possono esserci moventi diversi”, mentre questo episodio “non coinvolge l’intera popolazione di Reggiolo, a cui possiamo infondere sicurezza, ma si e’ limitato ad un gesto di inaudita ferocia legato ad una conflittualita’ interpersonale, sfociata in questo caso in un delitto, ma che tutti i giorni noi documentiamo con gli interventi che facciamo”.
Ai militari arriva intanto il plauso della Provincia di Reggio Emilia: Giammaria Manghi si complimenta per i tempi “davvero rapidi” con cui i militari hanno individuato il presunto responsabile del delitto “che, come pare acclarato, non e’ di stampo malavitoso”. Per Manghi “ovviamente cio’ non attenua in alcun modo la gravita’ di quanto accaduto, ne’ tantomeno significa sottovalutare o peggio ancora negare il pericolo di infiltrazioni da parte della criminalita’ organizzata nel nostro territorio, nei cui confronti il nostro livello di attenzione e’ e deve rimanere elevato”.
Il sindaco di Reggiolo: “Un atto di violenza inconcepibile”
“Un atto di violenza inconcepibile”. Il sindaco di Reggiolo Roberto Angeli commenta la notizia dell’arresto di Giampaolo Dall’Oglio, vicino di casa di Francesco Citro, il 31enne ucciso giovedì 23 novembre a Villanova di Reggiolo. Stamattina, subito dopo la conferenza stampa al Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia, Angeli ha contattato telefonicamente il sostituto procuratore Valentina Salvi, che ha diretto le indagini, e il comandante provinciale dei carabinieri Antonino Buda che ha annunciato il provvedimento, per ringraziarli a nome di tutta la comunità.
“Dobbiamo ringraziare le forze dell’ordine per l’ottimo lavoro svolto – spiega Angeli – Nell’arco di una settimana hanno fatto luce sul tragico fatto di sangue che ha segnato profondamente la comunità reggiolese. Fino ad oggi istituzioni e cittadini hanno continuato ad interrogarsi alla ricerca di una spiegazione per tanta violenza.
Il Comune di Reggiolo, insieme all’Unione della Bassa Reggiana, ha pensato alla famiglia Citro cercando di individuare percorsi di sostegno per la moglie di Francesco, Milena Di Rosa, e i due bimbi che al momento dell’assassinio del padre erano ancora svegli, sul divano di casa, vivendo quindi direttamente il dramma. Per quanto è stato possibile abbiamo cercato di rassicurare la popolazione invitando tutti alla massima collaborazione con le forze dell’ordine impegnate nelle indagini. Abbiamo sentito tante parole sbagliate, ipotesi avventate che non hanno valutato il fatto che erano in corso indagini. Bisogna essere più rispettosi di fronte alle tragedie e, soprattutto, bisogna attendere che si fatta luce. Rimane la violenza, questa assurda conflittualità, che invita tutti a riflettere sui diritti, sulla convivenza civile, sul senso di comunità”.
Il sindaco di Reggio: “Un grazie ai carabinieri”
Ha detto il sindaco di Reggio, Luca Vecchi: “In riferimento all’omicidio di Reggiolo intendo rivolgere il ringraziamento sentito alla procura della Repubblica e all’Arma dei Carabinieri per avere così rapidamente risolto il caso. In questi giorni davanti a un fatto di sangue di una gravità assoluta opportunamente ci siamo astenuti da dichiarazioni e valutazioni, riponendo massima fiducia nel lavoro tempestivo della magistratura e degli organi di polizia giudiziaria. Resta il dolore della comunità tutta e della famiglia per la scomparsa di un giovane di 31 anni, barbaramente ucciso.