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Foibe, scontri al corteo di Torino

10 febbraio 2018 | 18:13
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Foibe, scontri al corteo di Torino

Sassi contro la polizia, fermato un manifestante. Striscioni di Blocco studentesco in tutta Italia. A Basovizza, 500 studenti in visita alla Foiba

REGGIO EMILIA – Gli attivisti di Forza Nuova a Torino hanno ricordato le vittime delle Foibe. L’iniziativa, cui hanno preso parte una cinquantina di persone, si è svolta in Corso Cincinnato davanti alla lapide commemorativa, mentre a circa 300 metri stazionava il corteo degli antifascisti. Nel mezzo un fitto dispositivo di forze dell’ordine. Un manifestante del corteo antifascista è stato fermato dalle forze dell’ordine durante un parapiglia nei pressi di corso Cincinnato. Il corteo si era diviso in vari tronconi e tutti avevano tentato di raggiungere la zona di ritrovo dei militanti di Forza Nuova, incontrando comunque sempre gli sbarramenti della polizia.

Un gruppo di manifestanti del corteo antifascista si è staccato e ha lanciato sassi, bottiglie e una bomba carta contro le forze dell’ordine. L’azione, in via Luzzati, è stata bloccata con una carica di polizia al termine della quale è stato fermato un manifestante.

“Quelli che oggi parlano tanto di accoglienza – ha detto il coordinatore regionale di Forza Nuova, Luigi Cortese – sono gli stessi che 73 anni fa erano amici dei Partigiani di Tito che uccidevano gli italiani in modo atroce, e che hanno fatto morire di fame i profughi istriani dalmati e giuliani quando sono scappati dalle loro terre”. Reazioni contrastanti, tra i commercianti. Alcuni ambulanti hanno chiesto alle forze dell’ordine schierate di fare passare i manifestanti che vogliono raggiungere il presidio dei militanti di Forza Nuova. “Fateli passare, noi dobbiamo lavorare. Fateli passare in mezzo al mercato. Se i ragazzi promettono di non fare casino, non bloccateli”. Altri commercianti invece si sono lamentati: “hanno acceso i fumogeni, io questa roba la devo buttare”, ha urlato un commerciante con un banco di frutta e verdura. “Non potete bloccarci il lavoro. Noi qui ci viviamo e ci lavoriamo. È assurdo”, ha spiegato a una ragazza in corteo.

A Basovizza 500 studenti in visita alla Foiba
Stretti nei loro cappotti, in silenzio vivono il ricordo di chi nella Foiba di Basovizza ha trovato la morte. Davanti a loro una grande croce, sotto di loro, invece, l’insenatura carsica diventata tomba di oppositori. Nel Giorno del Ricordo, Trieste accoglie oltre 500 studenti giunti da diverse città italiane, da Nord a Sud, per partecipare alla cerimonia solenne di Basovizza. Istituzioni, associazioni combattentistiche, sodalizi patriottici, rappresentanze legate agli esuli e 800 penne nere di tutta Italia si sono date appuntamento in uno dei luoghi simbolo delle drammatiche vicende del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra.

Una folta partecipazione – “particolarmente numerosa rispetto al passato” – per ribadire, ha osservato il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che “noi tutti, insieme alle future generazioni, abbiamo il dovere e il compito di custodire e dare sempre voce a questi drammatici fatti, affinché il ricordo non torni più nell’oscurità di un silenzio colpevole”.