Botte e insulti agli anziani, indagate 13 operatrici di una casa di riposo

29 marzo 2018 | 10:48
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La struttura comunale di Correggio è gestita dalla Coopselios: nei guai anche la coordinatrice. “Ti lascio in mezzo alla cacca”, “stronzo” “pezzo di merda”, alcuni degli insulti rivolti agli anziani

CORREGGIO (Reggio Emilia) – Ben tredici operatrici sociosanitarie di una struttura comunale per anziani di Correggio, convenzionata con il servizio sanitario nazionale e gestita dalla Coopselios, sono state indagate per maltrattamenti aggravati dal fatto di averli commessi nei confronti di persone incapaci di potersi difendere. Nei guai anche la coordinatrice della struttura accusata di omissioni di atti d’ufficio per aver omesso, dato che era a conoscenza dei fatti, di denunciarli all’autorità giudiziaria

Le indagini dei carabinieri reggiani, supportate anche da intercettazioni ambientali audio-visive, hanno infatti rivelato che nella struttura comunale molti ospiti anziani e incapaci di provvedere a se stessi venivano maltrattati, con continue vessazioni fisiche e psicologiche da parte di operatrici sociosanitarie. Stamattina i carabinieri reggiani hanno dato esecuzione ad una misura cautelare nei confronti di 6 delle 13 operatrici sociosanitarie (che hanno fra i 35 e i 54 anni, tutte residenti in provincia di Reggio Emilia, ad eccezione di una 50enne modenese) che sono state sospese dalla professione di operatore sociosanitario per un periodo che varia dai 6 ai 12 mesi per le posizioni più gravi.

Vessazioni fisiche e psicologiche quelle contestate alle operatrici sociosanitarie indagate, che sarebbero sfociate in percosse, anche con pugni al volto, agli anziani ospiti che venivano allontanati dal sistema di allarme al fine di impedirne l’attivazione. Le operatrici sono accusate di averli lasciati sporchi per diverse ore e di non aver risposto alle loro richieste. “Stai fermo qua e aspetta la tua ora”, “non rompere le palle” “ti lascio in mezzo alla cacca” “stronzo” “pezzo di merda”, “arrivo e stai nella piscia” ,“ti faccio volare fuori dalla finestra come Superman”, “mucca”, “ se parli ti metto la merda in bocca”: questo a grandi linee il linguaggio “raffinato” che sarebbe stato usato nei confronti delle vittime anziane ospitate nella struttura.

Una grave vicenda, senza precedenti per le strutture per anziani a Reggio e provincia, che ha visto i carabinieri reggiani avviare le indagini a seguito di segnalazioni e denunce fatte dai familiari di alcuni anziani ricoverati nella struttura che avevano rilevato, nel corpo dei congiunti ricoverati, evidenti segni poi ricondotti alle violenze subite. L’attività dei carabinieri è stata coordinata dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani ed è stata supportata da intercettazioni ambientali audio-visive all’interno della struttura.