Evasione fiscale, sequestrati beni per 15 milioni di euro

27 aprile 2018 | 09:27
Share0
Evasione fiscale, sequestrati beni per 15 milioni di euro

La Finanza mette le mani su polizze assicurative, conti correnti, auto, una villa di pregio con parco in una rinomata località balneare toscana del valore di oltre due milioni di euro ed un residence immobiliare nella provincia reggiana

REGGIO EMILIA – La Finanza di Modena ha sequestrato beni per 15 milioni di euro a un imprenditore reggiano considerato un evasore fiscale “socialmente pericoloso”. Le fiamme gialle hanno eseguto una misura di prevenzione patrimoniale prevista dal “codice antimafia” ed emessa dal tribunale di Reggio su istanza del sostituto procuratore Valentina salvi che ha condotto le indagini.

All’imprenditore, che ha interessi anche nella provincia di Modena, sono stati sequestrati beni immobili, mobili, mobili registrati e disponibilità finanziarie (intestati a anche terzi), per un valore di circa 15 milioni di euro. Le indagini patrimoniali delle Fiamme Gialle di Modena, svolte in collaborazione con il personale del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) della Finanza, hanno evidenziato una reiterata propensione a delinquere dell’imprenditore, tale da fargli assumere la veste di “grande evasore”, circostanza emersa e rilevata dai numerosi procedimenti penali aperti presso varie Procure della Repubblica.

Tra questi, in particolare, si sottolineano quelli relativi all’operazione “Plafond” coordinata dalla procura di Modena, nell’ambito della quale era stata accertata una maxi frode all’Iva basata sul rilascio di false dichiarazioni d’intento che, tra le altre, coinvolgeva anche una società di Carpi esercente l’attività di fabbricazione di computer e unità periferiche. Nell’ambito dell’operazione “Plafond” l’attività investigativa, condotta dalla Finanza, aveva portato all’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei responsabili, tra cui l’imprenditore odierno, a cui sono stati sequestrati i beni oggi, ed il sequestro di beni per oltre 10 milioni di euro e alla scoperta, durante le perquisizioni effettuate, di un vero e proprio bunker utilizzato per nascondere la documentazione ritenuta più “scottante” e per depositare le somme provenienti dalle attività illecite svolte dall’organizzazione criminale.

In particolare venne ritrovata, nascosta dietro una libreria a muro che scorreva su binari tramite un motorino elettrico, una stanza occulta al cui interno furono rinvenuti e sequestrati 104.988,56 euro in contanti (suddivisi in mazzette da 50 e 100 euro), numerosi timbri riconducibili alle decine di società coinvolte nel meccanismo fraudolento che venivano utilizzati per la compilazione delle fatture false, nonché documentazione ritenuta di notevole interesse tra cui gli organigrammi delle società riconducibili all’organizzazione, dei soggetti coinvolti e del ruolo di ciascuno di essi.

Scrive la Finanza: “Gli approfonditi accertamenti patrimoniali svolti nell’ambito dell’odierna operazione denominata “Game over” hanno evidenziato una palese sproporzione tra i redditi dichiarati negli anni e la consistenza patrimoniale ricostruita, quest’ultima rappresentata, tra l’altro, da beni immobili ubicati nelle provincie di Reggio Emilia, Parma, Lucca, e Sondrio intestati a svariate società (mero schermo) e persone fisiche (prestanomi) tutti riconducibili al proposto che, pertanto, tramite l’intestazione fittizia ha potuto liberamente godere di un ingente patrimonio”.

Aggiungono gli investigatori: “La rilevata sproporzione tra i redditi dichiarati al fisco e l’elevato tenore di vita, unita alla ricostruita pericolosità sociale dell’imprenditore che emerge dai gravi e reiterati illeciti economico-finanziari (fiscali, societari e fallimentari) realizzati in modo “professionale“, ha permesso di aggredire un patrimonio illecitamente accumulato nel tempo costituito da polizze assicurative, conti correnti, autovetture, beni mobili ed immobili, tra i quali una villa di pregio con parco sita in una rinomata località balneare toscana del valore di oltre due milioni di euro ed un residence immobiliare nella provincia reggiana di circa due milioni di euro, per un valore complessivo prossimo ai 15 milioni di euro”.