Manifesti contro la Cgil, il sindacato: “Non ci faremo intimidire”
Nuove provocazioni di “Progetto nazionale” che affigge manifesit sulle vetrate della sede di via Roma per lamentare un “eccessivo impegno del sindacato per migranti e Lgbt a discapito dei lavoratori”. La solidarietà di Regione, Pd, Arci e Mdp
REGGIO EMILIA – La Cgil di Reggio Emilia, “profondamente antifascista e antirazzista, non si lascera’ intimidire” dalle nuove provocazioni che hanno visto di nuovo come bersaglio la Camera del lavoro; ovvero, i manifesti di “Progetto nazionale” affissi sulle vetrate della sede di via Roma per lamentare un eccessivo impegno del sindacato per migranti e Lgbt a discapito dei lavoratori.
Scrive Progetto nazionale: “Da anni ormai i principali sindacati italiani, Cgil in testa, hanno accantonato tutte le battaglie in favore dei lavoratori e delle famiglie italiane; palesando un progressivo abbandono delle originarie lotte in favore di altre piu’ in voga e soprattutto di maggior interesse”. E ancora: “Vediamo come oggi Cgil e altri sindacati corrano in piazza per difendere il business dell’accoglienza e per sostenere le rivendicazioni delle lobbies Lgbt. Da una parte migliaia di esseri umani vengono trasportati in mezzo al mare da un continente all’altro con l’unica prospettiva di diventare manodopera a basso costo e merce di scambio tra Ong e cooperative, dall’altra sostenere le lobbies Lgbt favorisce diverse dinamiche di mercato e nuovi profittevoli business come l’utero in affitto”. Il tutto, “a scapito dei lavoratori che oggi si ritrovano abbandonati, indifesi e dimenticati da un sindacato che non li ritiene piu’ prioritari e che oggi preferisce occuparsi di altro”.
E’ la seconda volta in pochi mesi: gia’ lo scorso 8 marzo la Camera del lavoro aveva visto lo stesso tipo di intimidazione: manifesti fascisti, razzisti e omofobi “che provano a veicolare odio e disprezzo verso il prossimo e verso le fasce piu’ deboli della societa’”. Stanotte la scena si e’ ripetuta anche a Modena, Bologna, Mantova, Crema, Pavia, Treviso e Bolzano. “Certo e’ che queste provocazioni – dicono da via Roma – ci parlano dello sdoganamento di un clima di crescente intolleranza e di aggresivita’ verbale e sociale, in cui i peggiori istinti, bruttezze morali e derive fasciste sono sempre piu’ legittimate nel dibattito pubblico e nella narrazione politica del nostro Paese”.
Dal canto suo, la Cgil di Reggio Emilia, “presidio civile e democratico sul territorio, continuera’ ad essere argine a tutto questo, convinti proprio che partendo dalla tutela dei piu’ deboli si garantiscano i diritti di tutti. E che attraverso giustizia sociale e conoscenza si possa costruire una societa’ inclusiva, aperta, antifascista e piu’ giusta. Chiediamo a tutte le forze democratiche di rigettare ogni rigurgito fascista, xenofobo e omofobo facendo sentire la propria voce e facendosi soggetto attivo nella quotidianita’ di ciascuno”.
La solidarietà di Regione, Pd, Mdp e Arci
Regione, Pd, Arci e Mdp solidali con la Cgil per i volantini apparsi stanotte. Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini parla di “farneticanti estremisti di destra, cercano di dividere e di calpestare quelli che sono i nostri valori di civismo, solidarieta’ e coesione sociale con proclami inaccettabili, per i quali esisterebbero persone diverse, da discriminare”. Interviene anche la presidente dell’assemblea legislativa Simonetta Saliera. “Assistiamo sempre piu’ spesso a forme di violenza e revanchismo che vogliono intimidire- scrive in una nota- e’ bene respingere con forza queste minacce contrapponendo i valori e la cultura di uguaglianza, liberta’ di pensiero ed espressione, e solidarieta’ che sono alla base della nostra Costituzione”.
Per il segretario regionale Pd, Paolo Calvano sono “intimidazioni inaccettabili, soprattutto in una terra come la nostra che ha sempre puntato sul positivo rapporto tra sindacati, istituzioni e sistema produttivo creando condizioni di sviluppo e di miglioramento della qualita’ della vita per tutti i cittadini”. Per il capogruppo dem in Regione, Stefano Caliandro, “si tratta di una inquietante manifestazione del clima avvelenato dall’odio che si respira in Italia negli ultimi mesi”. Solidale con la Cgil anche il segretario del Pd modenese Davide Fava. “I manifesti affissi nella notte davanti alla sede modenese, come in altre sedi emiliane, lombarde e venete, sono espressione di un odio verso le minoranze del tutto inaccettabile”, afferma. Per il presidente della Provincia di Reggio Giammaria Manghi “non si possono sottovalutare – magari relegandoli a innocue bravate – atti come quelli compiuti ai danni della Cgil. Ignoranza, paura e odio sono tre elementi che vanno spesso a braccetto, e che, come la storia ci dimostra, quasi sempre generano violenza”.
A Reggio anche Articolo uno-Mdp attacca, parlando di un “gesto ignobile e vigliacco, che merita una condanna ferma perche’ colpisce non solo la Camera del Lavoro ma la nostra intera comunita’, che sulla difesa dei diritti e sulla protezione dei piu’ deboli ha posto le proprie fondamenta”. “Tutte le forze politiche e sociali, che si riconoscono nei valori della Costituzione- afferma intanto il parlamentare Pd Andrea De Maria- sono chiamate a isolare e respingere ogni forma di razzismo, intolleranza, neofascismo. Atti come questi non sono isolati e non possono essere sottovalutati, ma devono essere contrastati con la massima determinazione”.
Sulla vicenda interviene anche l’Arci che commenta: “Il clima d’odio che sta avvelenando l’Italia comincia a dare i suoi deprecabili risultati. Sui muri di sedi della Cgil sono stati affissi volantini e striscioni con contenuti e immagini razziste, omofobe e fasciste. Uno striscione con scritto ‘InfamItalia’ è stato esposto anche davanti al circolo Arci Xanadù di Como, dove stasera viene presentato il libro di Paolo Berizzi ‘NazItalia’. Le azioni sono state rivendicate da Progetto nazionale, una formazione di estrema destra che fa dell’odio il proprio tratto identitario, scagliandosi contro stranieri, gay e avversari sociali, politici e chiunque si possa etichettare come ‘diverso’. Il gruppuscolo, nato da una scissione del Movimento sociale-Fiamma tricolore, inneggia a un farneticante sovranismo in nome di quel popolo che Cgil, ma anche Arci tradirebbero, occupandosi di migranti, omosessuali, sfruttati anziché degli italiani ‘normali’. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla Cgil e al nostro circolo. Non ci faremo intimidire da chi vuol fare sprofondare questo paese nell’inciviltà e nella violenza”.