Sono infatti passate dalle 3.542 del 2014 alle 3.874 del 2017 (ultimo dato disponibile) le aziende esportatrici reggiane, 332 aziende in più in quattro anni, con un incremento del 9,4%
REGGIO EMILIA – Cresce e si consolida l’aggregato delle imprese “export oriented” della provincia di Reggio Emilia. Sono infatti passate dalle 3.542 del 2014 alle 3.874 del 2017 (ultimo dato disponibile) le aziende esportatrici reggiane, 332 aziende in più in quattro anni, con un incremento del 9,4%. Alla fine del 2017 rappresentano il 17,3% dell’Emilia-Romagna che complessivamente ne conta 22.388.
La crescita di queste imprese, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio su dati Istat elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna, può trovare una spiegazione nella trasformazione di alcune di esse che, da esportatrici occasionali, sono divenute esportatrici abituali. Tale ipotesi è supportata dai dati, che mostrano un aumento della quota di imprese reggiane che ha destinato oltre frontiera i propri prodotti: nel 2017 il 46,3% è un’esportatrice abituale.
Quasi 1.800 imprese, quindi, hanno instaurato con acquirenti esteri rapporti commerciali strutturati e non occasionali. Dei 10,3 miliardi di merci “made in Reggio Emilia” esportati, poco meno di 10,1 miliardi (il 97,7% del totale) fa capo a tale gruppo di aziende.
Anche l’ampliamento del portafoglio clienti, cioè l’apertura di nuove destinazioni con il conseguente aumento del proprio fatturato export, è una delle probabili ragioni dell’incremento del numero di aziende: per metà dei circa 200 Paesi acquirenti di prodotti reggiani si registra una crescita nel numero di imprese esportatrici, e ciò significa che per diverse merci reggiane sono state aperti nuovi porti.
L’analisi dei primi dieci Paesi acquirenti di “made in Reggio”, verso i quali è indirizzato più del 60% dell’export provinciale, mostra un aumento di 63 imprese con destinazione delle merci gli Stati Uniti, 20 in più verso il Regno Unito; sono 29 in più, poi, le aziende che si dirigono sia verso la Spagna che la Cina. Praticamente stabile il numero di imprese dirette verso Polonia (+5) e Paesi Bassi (+1).
In lieve flessione – 4 imprese in meno – sia per la Germania che per la Francia. Sono 13 in meno le aziende che portano i loro prodotti in Russia; calano di 18 unità le imprese che hanno come destinazione il Belgio. Anche se il numero di imprese esportatrici pare contenuto rispetto alle quasi 55.000 iscritte al Registro Imprese reggiano, va ricordato che ogni impresa può esportare più prodotti in più Paesi.