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Brexit, Corbyn: May faccia concessioni o si vada al voto

17 gennaio 2019 | 19:37
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Brexit, Corbyn: May faccia concessioni o si vada al voto

Leader Labour evoca nuova sfiducia ma non esclude referendum bis

REGGIO EMILIA – Falsa partenza del primo incontro convocato da Theresa May coi leader delle opposizioni per cercare di trovare una linea comune sulla Brexit dopo la bocciatura ai Comuni dell’accordo raggiunto. All’appuntamento, che la premier Tory ha convocato subito dopo essersi salvata da una mozione di sfiducia, hanno infatti partecipato i vertici dei LibDem, Snp e Plaid Cymru, ma non il numero uno del partito di gran lunga più importante, il laburista Jeremy Corbyn.

Corbyn ha chiesto come precondizione per dialogare l’impegno della premier di escludere ogni ipotesi di divorzio no deal dall’Ue, ma per ora Downing Street nicchia. May s’è detta “delusa”, aggiungendo tuttavia che “la porta resta aperta”. “Occorre mettere da parte i propri interessi e lavorare insieme costruttivamente”, ha aggiunto a fine serata in una dichiarazione ai media. “Il popolo britannico – ha concluso – vuole a larga maggioranza andare avanti e che la Brexit sia attuata. Io credo sia mio dovere rispettare le istruzioni del popolo britannico di lasciare l’Ue e intendo farlo”.

Ultimatum di Jeremy Corbyn a Theresa May
Se la premier non accetta un compromesso su una nuova proposta di accordo per una Brexit più soft che includa la permanenza del Regno nell’unione doganale, il Labour – ha detto oggi il leader dell’opposizione – è pronto a presentare una nuova mozione di sfiducia per arrivare a elezioni anticipate (evocate ancora una volta come la strada migliore per “uscire dal vicolo cieco”), ma anche a valutare l’opzione di “una nuova consultazione pubblica”. Ossia d’un referendum bis.

La Francia ha fatto scattare il suo piano per far fronte all’ipotesi di un ‘no deal’ sulla Brexit: è quanto annunciato dal premier Edouard Philippe al termine di una riunione con i ministri competenti a Parigi. “L’ipotesi di una Brexit senza accordo – ha detto – è sempre meno improbabile. In queste condizioni, responsabilità del governo è fare in modo che il nostro Paese sia pronto e gli interessi dei nostri concittadini tutelati”.

“Il presidente della Commissione Jean Claude Juncker e la premier britannica Theresa May non hanno parlato, ma sono in contatto via sms”. Lo ha specificato il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas, a chi chiede dei contatti in corso con Downing street.

“Se il Regno Unito sposterà i suoi paletti” per la costruzione della relazione futura con i 27, “anche noi faremo altrettanto”. Lo ha detto il capo negoziatore dell’Ue per la Brexit Michel Barnier, oggi al Parlamento portoghese, a Lisbona, ricordando che le linee rosse tracciate da Londra nei mesi scorsi per la partnership dopo il divorzio hanno “chiuso la porta” a scenari più ampi. Nel suo intervento il negoziatore capo dell’Ue Michel Barnier ha auspicato che la premier britannica Theresa May, con le sue consultazioni con i leader politici, contribuisca a rompere l’impasse sulla Brexit, e avviare “una nuova fase” delle trattative, per arrivare ad un divorzio ordinato, nell’interesse di tutti.