Cgil, Vecchi: “Complimenti a Landini, esempio del fare insieme”
Il sindaco: “Lui e Storchi firmarono un patto innovativo per l’industria”
REGGIO EMILIA – “Voglio sinceramente complimetarmi con Maurizio Landini, reggiano, dirigente sindacale della Cgil e della Fiom, per il presitigioso riconoscimento che la sua organizzazione sindacale gli ha fatto nell’eleggerlo segretario nazionale della confederazione”. E “penso sia doveroso anche istituzionalmente, essendo Reggio Emilia la sua terra nativa, augurargli buon lavoro, sapendo di poter confidare sulla competenza, l’esperienza sindacale e anche sulla grande serieta’ che lo ha sempre contraddistinto”.
A dirlo e’ Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, congratulandosi con il nuovo segretario nazionale della Cgil eletto ieri a Bari. Senza entrare nel merito “e nel pieno rispetto dell’autonomia di una grande organizzazione sindacale come la Cgil”, Vecchi ritiene inoltre giusto anche evidenziare “come nella sua storia professionale Maurizio Landini e’ stato protagonista di un importante accordo con Federmeccanica che ha portato ad un’innovazione molto forte delle relazioni industriali del nostro Paese. E protagonisti di quell’accordo contrattuale sono stati due reggiani: Maurizio Landini e Fabio Storchi (all’epoca a capo di Federmeccanica nazionale e oggi presidente dell’associazione industriale reggiana, ndr)”.
Per il sindaco quell’intesa “e’ stata la testimonianza del fatto che anche quando si parte da posizioni distanti, si puo’ trovare un accordo e fare insieme. Non a caso quello e’ un messaggio che nasce dalla reggianita’, dall’esperienza di due reggiani, e rappresenta un esempio importante da seguire per le relazioni industriali dell’intero Paese”.
Anche Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna manda “con convinzione” le sue “congratulazioni a Maurizio Landini eletto alla guida del piu’ grande sindacato italiano. Sono certa che la sua leadership sara’ in grado di riportare la discussione politica alla dura concretezza dei temi posti dalla crisi economica mondiale, alla frantumazione del mondo del lavoro e di riportare ad unita’ le forti diseguaglianze esistenti nella nostra societa’”.