Decreto sicurezza, Sassi frena su disobbidienza
Il consiglio comunale di Reggio Emilia ha infatti discusso ieri una mozione di Lucia Lusenti, consigliera di Sinistra italiana
REGGIO EMILIA – Il decreto sicurezza scalda gli animi della sala del Tricolore. Il consiglio comunale di Reggio Emilia ha infatti discusso ieri una mozione di Lucia Lusenti, consigliera di Sinistra italiana, che invita l’amministrazione ad adoperarsi in tutte le sedi per concedere la residenza anagrafica ai richiedenti asilo. Sul documento, poi approvato con il sostegno della maggioranza (Pd e Articolo 1-Mdp) e i voti contrari di Lega, Movimento 5 stelle, liste civiche, Forza Italia e Roberta Rigon (gruppo Misto esponente di Fratelli d’Italia), e’ arrivata pero’ dal vice sindaco Matteo Sassi una risposta piuttosto prudente.
“Un Comune – spiega – e’ tenuto ad osservare le leggi. La disobbedienza civile puo’ essere ed e’ stata anche in passato un gesto civile e coraggioso, ma e’ sempre personale. Non si puo’ disobbedire per interposta persona addossando la responsabilita’ ad un ufficiale di Stato civile”. Sassi ritiene tuttavia che, per opporsi al decreto “che in questa parte priva i Comuni di uno strumento fondamentale anche in chiave del controllo del territorio”, esistono strade alternative. Questo perche’ “il decreto non ha oscurato l’intero ordinamento della Repubblica ed esistono fattispecie giuridiche che non ricadono nel decreto 113 e riguardano la tutela di condizioni di fragilita’ a cui bisogna dare risposta”. Dunque, ribadisce il vicesindaco, bisogna “ingaggiare un corpo a corpo giuridico”, con “un’obbedienza allo Stato di diritto”.
Insomma, promette l’esponente della giunta, “saremo in piedi con la schiena dritta e a far valere in modo pacato, ma determinato, i principi costituzionali nati 70 anni fa e che un decreto non puo’ spazzare via”. Durissima la risposta di Lusenti: “Se una legge e’ ingiusta e supera i diritti costituzionali si puo’ disobbedire. Le leggi come queste vanno osteggiate in tutti i modi perche’ fanno schifo. Di fronte a persone che vengono considerate meno umane e a cui si negano i diritti, non mi importa nulla del problema dell’ufficiale dell’anagrafe”.
Per Claudio Bassi, capogruppo di Forza Italia, si tratta invece di una legge “regolarmente promulgata che va rispettata. Se ci saranno dei rilievi sara’ la Corte costituzizonale a farli emergere”. Per Gianluca Vinci, deputato della Lega, “questa mozione ha il chiaro sapore di far apparire questo Governo come il nemico dei diritti ed e’ dettata dalla rabbia e dalla stizza. Meno male che qualcuno nella maggioranza (Sinistra italiana e’ all’opposizione, ndr) si e’ accorto che stava proponendo un atto illegale e lo ha emendato”.