Decretone in Cdm: trovate le risorse per reddito e quota 100
Risolto il nodo del Tfr agli statali e il fondo volo Alitalia
REGGIO EMILIA – Il reddito di cittadinanza e quota 100 all’esame del Consiglio dei ministri. La riunione a Palazzo Chigi è stata preceduta, questa mattina, da un vertice di governo in cui è stata trovata la quadra. Incontro positivo, governo soddisfatto, ci sono tutte le risorse, afferma una nota di Palazzo Chigi. Via libera agli stanziamenti per tfs (tfr degli statali) anticipato per tutti e per il fondo volo Alitalia.
Secondo quanto si legge nell’ultima bozza del decretone sul capitolo pensioni, c’è una clausola ‘salva-spesa’ anche per evitare sforamenti per l’uscita anticipata con quota 100. Previsto un monitoraggio bimestrale dell’Inps che, “nel caso in cui emergano scostamenti, anche in via prospettica”, fa scattare i tagli ai ministeri competenti (in questo caso al ministero del Lavoro) e, quando non sufficienti, altre misure correttive come previsto dalla riforma del Bilancio dello Stato.
“Oggi è una giornata importante e a vincere sono, come sempre, i cittadini. Un risultato che ripaga anni di battaglie portate avanti dal M5S”. Lo afferma all’Ansa il vicepremier Luigi Di Maio al termine del vertice governativo sul decreto che contiene il reddito di cittadinanza e quota 100. Anche Salvini, alla domanda se andrà tutto liscio oggi nell’esame del decretone, risponde così: “Conto che il Consiglio dei ministri duri mezz’ora”.
L’accesso alla pensione con la cosiddetta quota 100 (almeno 62 anni di età e 38 di contributi) per i dipendenti pubblici partirà il 1 agosto del 2019: afferma il ministro della pubblica amministrazione Giulia Bongiorno su Twitter spiegando che la decisione è per “garantire continuità servizi a cittadini e imprese, e programmare il ricambio generazionale”. Sulle bozze circolate di recente la data era il 1 luglio. Con il decreto sull’introduzione della cosiddetta Quota 100 ci sarà il trattamento di fine servizio “immediato per tutti i dipendenti pubblici (“quotisti” e non). Stop al differimento”. Lo dice la ministra della Pubblica amministrazione in un tweet. Non si precisa se si tratta dell’intera quota.
Intanto, secondo quanto emerge dalle bozze del decretone circolate negli ultimi giorni, con l’arrivo del reddito di cittadinanza il Rei scomparirà, ma non per chi già lo percepisce e continuerà a beneficiarne per tutta la durata prevista per il vecchio sussidio. Da marzo, si legge, il Rei “non può essere più richiesto e dal successivo mese di aprile non è più riconosciuto”. Ma a chi se lo sia stato visto riconosciuto prima di aprile, “il beneficio continua ad essere erogato per la durata inizialmente prevista, fatta salva la possibilità di presentare domanda per il Rdc”.
Novità anche per il riscatto con lo sconto degli anni dell’università per gli under 45, che abbiano iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono quindi per intero nel regime contributivo. L’obiettivo è quello di agevolare i giovani con carriere discontinue a ‘coprire’ buchi contributivi con costi limitati. Si prevede che si possano riscattare fino a 5 anni con un versamento minimo.