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Sea Watch, i migranti stremati rifiutano il cibo

7 gennaio 2019 | 18:25
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Sea Watch, i migranti stremati rifiutano il cibo

Lo afferma la stessa ong tedesca in un tweet. La Germania disponibile a partecipare all’accoglienza “nell’ambito di una soluzione Ue'”. Il settimanale Vita: “Porti chiusi per 49, ma intanto sono 165 i migranti sbarcati in Italia”

REGGIO EMILIA – Alcuni migranti a bordo della nave di Sea Watch da ormai 17 giorni hanno iniziato a rifiutare il cibo. E’ quanto afferma la stessa Ong tedesca in un tweet ribadendo il timore che “il loro stato psicologico e di salute possa peggiorare sensibilmente”. “A bordo di SeaWatch stiamo registrando episodi di persone che rifiutano il cibo – scrive l’organizzazione non governativa – Non possiamo credere che tutto questo stia accadendo a poche miglia dalle coste europee”.

Intanto la Germania si è detta disponibile a partecipare all’accoglienza dei profughi delle due navi, “nell’ambito di una soluzione solidale europea”. Lo ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo ad alcune domande sullo sviluppo della situazione dei profughi delle imbarcazioni della Sea Watsch e della Sea Eye. Berlino, che ha anche “intensi contatti e colloqui” con la Commissione Ue per risolvere l’emergenza, “sostiene gli sforzi di Bruxelles” di queste ore in questa direzione.

Fonti di governo ribadiscono che non c’è stata nessuna polemica tra il ministro Matteo Salvini, il presidente Giuseppe Conte e altri componenti del governo sul caso Sea Watch e Sea Eye. Il ministro dell’Interno – proseguono le fonti – non cambia posizione e ribadisce la contrarietà a qualsiasi arrivo via mare in Italia, per bloccare una volta per tutte il traffico di esseri umani che arricchisce scafisti, mafiosi e trafficanti. La soluzione sono i corridoi umanitari via aereo per chi scappa davvero dalla guerra, già confermati dal ministro Salvini anche per il 2019.

Nella querelle interviene anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. “Salvini non vuole far entrare la nave in territorio italiano? A Napoli ad oggi abbiamo la disponibilità di 450 imbarcazioni per andare a recuperare queste persone che stanno morendo. Li andremo a soccorrere in acque internazionali perché il diritto del mare dice di salvare e prestare soccorso alle persone che stanno per morire”.

Così De Magistris a Radio 24, commenta la vicenda della nave Sea Watch. “Che i porti siano chiusi è una balla, i porti non sono chiusi, questa è una posizione politica, ma ad oggi i porti sono aperti”, ha aggiunto il primo cittadino di Napoli. “Le leggi vanno interpretate e il criterio principale è la Costituzione. Noi non sospendiamo leggi del Parlamento, ma le interpretiamo in modo costituzionalmente orientato”, conclude il sindaco.

Non si fa attendere la risposta via Twitter del ministro dell’interno. “Il sindaco di Napoli è pronto a mollare tutto e a ‘salire sulla prima barca con la fascia tricolore’ per andare a prendere gli immigrati clandestini traghettati dalle Ong. I problemi della città e dei napoletani possono attendere”.

Il settimanale Vita: “Porti chiusi per 49, ma intanto sono 165 i migranti sbarcati in Italia”
Fa notare il settimanale Vita: “Dal 22 dicembre, 32 persone sono a bordo della nave della “Sea Watch 3”. Dal 29 dicembre altre 17 persone si trovano a bordo della nave dell’Ong “Sea Eye”, che li ha soccorsi in mare. 49 persone su cui ancora una volta si è scatenato una polemica da “invasione” e il relativo #PortiChiusi. Nel frattempo, negli stessi giorni, in Italia sono sbarcati 165 migranti. Sono stati 4 gli sbarchi il 22 dicembre, 1 il giorno 23, 43 il 27 dicembre, 39 il 28 dicembre, 37 il 29 dicembre, 41 il 30 dicembre. A gennaio 2019, secondo i dati odierni, zero ingressi. La fonte dei dati? Ufficiale, il Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno. Abbastanza per capire quanto questa sia innanzitutto una questione di immagine”.