Con la slitta contro l’albero, morta bambina reggiana di 8 anni
Verso le 13 in seguito a un incidente sulle piste del Renon a Bolzano. La bambina era con la madre che ha perso il controllo del mezzo ed è finita contro un albero
REGGIO EMILIA – Una bambina reggiana di otto anni, Emily Formisano, è morta verso le 13 a seguito di un incidente sulla pista da slittino del Renon a Bolzano. La bambina stava slittando insieme alla madre, Renata Dyakowska, di origini polacche, che ha perso il controllo della slitta ed è finita contro un albero. La bambina è morta sul colpo, mentre la madre, che ha subito un politrauma ed è gravissima, è stata intubata e portata in ospedale a Bolzano dall’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites. Sono intervenuti anche il soccorso alpino, l’assistenza spirituale e i carabinieri.
Madre e figlia, insieme al marito, Ciro Formisano, dipendente della Dana Brevini e all’altro figlioletto di 14 anni, si trovavano nel Corno del Renon, nelle Alpi Sarentine, verso Pemmern, zona di Collalbo: un piccolo comprensorio sciistico a Nord-est di Bolzano. Avevano noleggiato una slitta, ma, purtroppo, hanno sbagliato direzione.
Per arrivare al punto di partenza della pista per slittini bisogna salire con la cabinovia dalla base del Corno di Renon fino alla stazione intermedia. Ma Renata, purtroppo, non si è fermata lì con la piccola Emily e ha preso il secondo tratto di cabinovia fino alla stazione più in alto, Cima Lago Nero, circa duemila metri di altezza. Il marito se n’è accorto e ha gridato loro: “Dove state andando?”. Ma era troppo tardi e non lo hanno sentito. Purtroppo, da quell’altezza, non parte nessuna pista riservata alle slitte: solo una discesa rossa e una nera, pericolose e tecnicamente impossibili da percorrere in slitta. La pista numero 6 è la più ripida, segnalata con il numero e con il cartello nero.
Una volta imboccata la pista, il loro slittino ha preso troppa velocità e non sono più riuscite a fermarlo. Si sono schiantate contro un albero. La domanda è: come ha fatto Renata a sbagliare?
Una delle ipotesi dei carabinieri, che stanno indagando sulla tragica vicenda, è che la mamma di Emily voleva prendere il breve tratto per escursionisti che porta a due rifugi lì vicino e che è quasi in piano: una pista di collegamento che si può fare a piedi. Si arriva ai rifugi dopo circa duecento metri e da lì si prende una seconda pista di collegamento con discese molto dolci fino alla stazione intermedia della cabinovia: quella da cui parte la sola pista del comprensorio permessa agli slittini.