Intervista al giocatore ex Folgore Bagno, ora primo assistente di Pietro Ferraboschi: “Continuo a occuparmi di solidarietà e di sport. Il mister? Siamo come fratelli”
ROLO (Reggio Emilia) – L’avvocato dai piedi buoni, giocatore di grandissimo talento, testa pensante di tanti spogliatoi. Arnaldo Cacitti è sicuramente uno dei giocatori più forti degli ultimi anni, volto che resterà nella mente di tutti gli amanti del calcio dilettanti. Oggi Cacitti, oltre a svolgere la sua professione d’avvocato, affianca Pietro Ferraboschi in ogni avventura sportiva. Abbiamo incontrato l’ex leader della Folgore Bagno per conoscerlo meglio.
Arnaldo, sei uno dei migliori giocatori della storia recente.
Nei campionati locali mi sono divertito molto, ho stretto amicizie importanti e ho avviato progetti e iniziative che continuo a tenere in vita
Piedi buoni e tanta attenzione per il sociale.
Da calciatore ho avuto l’onore di conoscere Maurizio Spallanzani, grande amico che purtroppo ci ha lasciato. Grazie a lui ho abbracciato il mondo della ricerca e della Lilt. Con frequenza organizzo eventi e raccolte dedicate a loro, ne hanno bisogno e noi del mondo del calcio dobbiamo fare il possibile per aiutare la ricerca
Iniziative che continuano anche a Rolo…
Assolutamente sì, fanno parte di me e continuerò a organizzarle, in tutte le piazze dove avrò l’onore di lavorare
Parliamo di questa bella amicizia con mister Pietro Ferraboschi.
Siamo come fratelli, è una persona spontanea e vera, mi sono sempre trovate bene con lui e siamo grandi amici. Oggi cerco di aiutarlo nel suo lavoro, mi diverto e continuo a coltivare la mia passione per il calcio
Non ti manca il calcio giocato?
Assolutamente sì, mi manca moltissimo ma ho altre passione che porto avanti. Inoltre lavorare con Pietro è molto divertente e gratificante. Anche col Rolo stiamo facendo molto bene e questo mi rende molto felice
Il coach dice che, in certe partite, saresti ancora molto utile, magari negli ultimi 20 minuti…
Venti mi sembrano troppi, posso arrivare al massimo a dieci. Ringrazio Pietro pe le belle parole, ma ho sempre pensato che è meglio ritirarsi con dignità quando si è ancora dei buoni giocatori piuttosto che insistere fino a tarda età e giocare da fermi. Inoltre questa bella avventura da assistente del mister mi diverte e mi appassiona, non solo: da calciatore ho dato tutto, mi sono divertito tantissimo e non ho rimpianti
A volte noi del calcio pecchiamo di superficialità, il tuo pregio più grande è sempre stato quello di portare contenuti e iniziative importanti in campo. Cosa ti senti di dire a tutti coloro che lavorano nello sport e nel calcio in particolare?
A volte ci concentriamo troppo sulla partita della domenica e sulla classifica: oggi la ricerca gioca una partita fondamentale, una gara che Lilt non può sbagliare e proprio per questo è importante sostenere chi si occupa di queste iniziative. Il calcio è uno strumento importantissimo, potente. Utilizziamo il grande cuore dello sport per fare vincere la ricerca