
Con l’accusa di frode fiscale: il suo gruppo si sta impegnando in un’operazione di acquisizione delle quote di maggioranza della Ferrarini Spa. Il gruppo: “Confidiamo che la giustizia ungherese accerterà l’assoluta corretezza dell’operato della società ungherese e del signor Pini”
REGGIO EMILIA – Il re della bresaola Piero Pini è stato arrestato in Ungheria, il 6 marzo scorso, con l’accusa di frode fiscale. La notizia, che per era non era ancora nota in Italia, è uscita su molti quotidiani e siti ungheresi.
L’imprenditore di Sondrio detiene con il gruppo Pini la maggioranza della Hungary Meat Ltd, una delle più grandi società di carne del Paese dell’Est (situata in un’area di 40mila metri quadrati e in grado di macellare 700 suini all’ora) che ha un fatturato di circa 300 milioni di euro.
Il gruppo Pini, giova ricordarlo, che si sta impegnando in un’operazione di acquisizione delle quote di maggioranza della Ferrarini Spa che avverrà attraverso l’apporto di nuove risorse finanziarie nell’ambito di un concordato con continuità aziendale diretta. A gestire la trattativa reggiana, come amministratore unico, era stato il figlio Marcello.
Il gruppo Pini: “Pini Italia srl e Ghinzelli srl non hanno alcun legame con Hungary Meat Kft”
Il Gruppo Pini precisa che “opera nel settore della macellazione di suini attraverso due società: Pini Italia S.r.l. con sede in Castelverde (Cremona) e Ghinzelli S.r.l. con sede in Viadana (Mantova), costituite nel 2013 per acquisire l’azienda di Bertana S.p.A. e quella di Industria Macellazione Marino Ghinzelli S.p.A. Tali aziende, che all’epoca dell’acquisizione erano in stato di crisi, sono state profondamente rilanciate dal Gruppo Pini e realizzano oggi complessivamente un fatturato annuo di 500 milioni circa e che si avvalgano di una forza lavora complessivamente di 700 unità, con un ricorso all’indebitamento finanziario limitato ed importanti investimenti in corso. Queste società sono interamente detenute da Pini Holding S.r.l. la quale è interamente controllata dal Dott. Roberto Pini quale socio unico. Le suddette società, attive nel settore della macellazione e di comprovata solidità finanziaria, non hanno alcun collegamento societario né comunanza di esponenti aziendali con la società ungherese Hungary Meat Kft, oggetto di recenti rilievi fiscali, ancora soggetti a verifiche ed accertamenti”.
“Confidiamo che la giustizia ungherese accerterà l’assoluta corretezza dell’operato della società ungherese e del signor Pini”
Aggiunge il gruppo Pini: “Per quanto attiene ai suddetti rilievi fiscali afferenti Hungary Meat Kft e il signor Piero Pini, si confida che la giustizia ungherese, a seguito delle opportune verifiche, tuttora in corso, accerterà l’assoluta correttezza dell’operato della società ungherese e del signor Piero Pini. Allo stato, Hungary Meat Kft e il signor Piero Pini, supportate da consulenti di primario standing, stanno dando corso a tutte le attività funzionali a tale scopo. In ogni caso, i suddetti rilievi fiscali (ancora soggetti a verifiche e comunque di importo molto limitato) non pregiudicano in alcun modo l’attività di Hungary Meat Kft, che opera in piena continuità, occupando oltre 600 dipendenti e sviluppando un fatturato annuo di 340 milioni di Euro, con significativi risultati economici. Tali rilievi fiscali non hanno evidentemente alcun impatto sulle attività italiane nel settore delle bresaole facenti capo a Bresaole Pini S.r.l., che occupa attualmente oltre 100 dipendenti e realizza un fatturato, in costante crescita nel corso degli anni, pari a 85 milioni di Euro con risultati economici molto positivi”.
“Per Pini Italia srl quello di Ferrarini è un investimento strategico”
Dice l’amministratore Roberto Pini: “Pini Italia S.r.l.si è impegnata a realizzare l’investimento in Ferrarini S.p.A.: un investimento assolutamente strategico e di lungo periodo che oltre a garantire continuità occupazionale senza nessuna delocalizzazione produttiva, fa nascere un progetto di filiera unico nel settore che permetterà di affrontare i mercati globali e consentirà alla Ferrarini di poter crescere grazie ad un investitore strategico con la capacità di supportare la produzione degli oltre 900.000 Prosciutti stagionati nello stabilimento di Lesignano dè Bagni (PR) e degli oltre 1,5 milioni di Prosciutti cotti prodotti all’anno. Un investimento che consentirà a Pini Italia di poter integrare tutte le fasi del processo produttivo. Grazie ai rapporti commerciali con l’estero confidiamo di poter dare un nuovo importante impulso allo sviluppo del marchio Ferrarini sia sotto un punto di vista industriale che commerciale”.