Inchiesta Minori, azioni dall’Unione per dar continuità ai servizi sociali
Il presidente Perucchetti: “E’ tutto teso a rimettere i servizi in condizione di funzionare a pieno regime affinché i cittadini non registrino disagi, ritardi o disservizi”. Dal Pd di cavriago solidarietà a Burani
VAL D’ENZA (Reggio Emilia) – Stamane, 5 luglio, si è riunita la Giunta dell’Unione Val d’Enza che ha definito le azioni immediate per garantire la continuità dei servizi a tutti i cittadini del distretto nonostante l’inchiesta in corso che ha di fatto escluso dal lavoro alcuni assistenti sociali e la responsabile Federica Anghinolfi. La riunione si è tenuta nella Casa della salute di Montecchio. “Abbiamo fissato a breve la data del primo Consiglio – afferma il presidente pro tempore dell’Unione Val d’Enza, e sindaco di Sant’Ilario, Carlo Perucchetti – e in quell’occasione saranno definiti gli assetti politici dell’Unione stessa, presidenza e ridistribuzione delle deleghe. Abbiamo inoltre definito gli indirizzi per la copertura in tempi rapidi dei posti al momento vacanti. Il nostro sforzo in questo momento è tutto teso a rimettere i servizi in condizione di funzionare a pieno regime affinché i cittadini non registrino disagi, ritardi o disservizi”.
L’Unione formalmente non ha ancora eletto il suo presidente (Perucchetti lo è in quanto sindaco più anziano), che a sua volta attribuirà le deleghe, né il Consiglio si è insediato. Il tutto in una situazione in cui anche la responsabile dell’Ufficio di piano e coordinamento (una sorta di segretaria dell’Unione) Nadia Campani è indagata.
Intanto il Circolo Pd di Cavriago ha diramato una nota in cui esprime la sua stima all’ex sindaco Burani, indagatoin quanto ex presidente dell’Unione (così come il montecchiese Paolo Colli) per falso ideologico. nella nota di dice che Paolo Burani è “da sempre conosciuto a Cavriago come persona onesta e rispettosa delle istituzioni. Siamo certi che Paolo saprà chiarire la sua posizione rispetto all’accusa di falso ideologico mossagli nell’ambito dell’inchiesta… La giustizia deve fare il suo corso ed il lavoro dei magistrati va rispettato, come va rispettato il diritto di ogni persona a non essere oltraggiata con accuse ingiunte prima che la verità processuale emerga”.
Dal Pd poi aggiungono: “Qualora, al termine del processo, l’impianto accusatorio dovesse essere confermato è giusto che i colpevoli paghino; sino ad allora esprimiamo la nostra vicinanza alle famiglie coinvolte ed anche a tutti coloro che sono stati ingiustamente minacciati ed insultati attraverso i socialnetwork”. Infine si dice che che debba “essere riconosciuta e apprezzata l’attività di coloro, e sono tanti, che hanno agito nel rispetto della normativa e della disciplina in vigore nei compiti istituzionali di protezione e sostegno a numerose famiglie fragili perchè i servizi sociali sono patrimonio della nostra comunità”.