Saldi al via anche nel reggiano, spesa media di 230 euro a famiglia
Affinché l’acquisto sia conveniente è bene seguire alcuni consigli. Ecco le “dritte” dell’Adiconsum
REGGIO EMILIA – Il caldo torrido e le partenze per le vacanze non hanno fermato l’esercito dello shopping: oggi sono iniziati alla saldi estivi in Emilia-Romagna. E anche i negozi del centro di Reggio così come i centri commerciali sono stati visitati da un fiume di potenziali clienti a caccia dell’occasione. Federmoda e Ascom-Confcommercio stimano che le famiglie, in media, spenderanno poco meno di 230 euro negli oltre 11mila punti vendita interessati. Il volume di acquisti è stimato intorno ai 3,5 miliardi di euro.
La speranza delle associazioni è quella di rimpinguare le scarse vendite di primavera, “saltate anche a causa di un pessimo andamento climatico, che hanno creato una condizione di forte difficoltà per le imprese”, come sottolinea Marco Cremonini, presidente di Federazione Moda Italia Emilia Romagna, che aggiunge come sia “legittimo invocare lo stato di calamità anche per il settore moda, fortemente condizionato dalla stagionalità”. Dunque “l’auspicio è che in questi saldi riparta la corsa allo shopping e si possa riscontrare un’effervescenza dei consumi”.
“I saldi rappresentano ancora un’opportunità di risparmio, soprattutto per chi non è avvezzo all’e-commerce o semplicemente preferisce toccare i prodotti con mano. Affinché l’acquisto sia conveniente, però, è bene seguire alcuni consigli”. Lo dice l’Adiconsum, l’associazione consumatori della Cisl Emilia Centrale.
“Innanzitutto ricordiamo che sull’articolo in saldo deve essere sempre riportato il prezzo d’origine non scontato, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale – afferma la responsabile Adiconsum emiliana Adele Chiara Cangini – Meglio diffidare, però, dei negozi che propongono sconti elevati (50-60%). Occorre verificare che il prodotto scontato esposto in vetrina sia il medesimo presentato in negozio. Inoltre anche in periodo di saldi è possibile cambiare il prodotto, purché difettoso: non lo si può cambiare, invece, se non piace il colore o il modello. Ricordiamo anche che è possibile pagare con carte di credito o bancomat (se l’esercizio è abilitato), mentre la prova del prodotto resta a discrezione del negoziante”.
Se il negoziante non vuole cambiare il capo difettoso o non vuole accettare bancomat e carta di credito, asserendo che in periodo di saldi non è tenuto ad accettarli, bisogna segnalare il suo comportamento alla polizia municipale e alla sede territoriale Adiconsum più vicina.
Cangini passa poi ad alcuni consigli pratici: comperare solo ciò di cui si ha realmente bisogno, altrimenti anche il miglior affare si trasforma in uno spreco; rivolgersi a negozi già conosciuti o di cui si è clienti e di cui si conosce già la merce esposta e i relativi prezzi. L’associazione consumatori della Cisl suggerisce anche di verificare che ciò che si sta comprando sia effettivamente in saldo, perché a volte merce in saldo e non in saldo è esposta insieme.
Infine l’Adiconsum emiliana invita a conservare lo scontrino per l’eventuale cambio di merce difettosa e ricorda che il periodo dei saldi non sospende la normativa a tutela dei consumatori. «La garanzia di conformità sui beni di consumo ha durata biennale», conclude la Cangini.