Caso Affidi, su Carletti “altre indagini pendenti per reati contro la pubblica amministrazione”
Le motivazioni per le quali è stata respinta la richiesta di revoca degli arresti domiciliari. Tecnici vs politici: scaricabarile della dirigente Campani sul sindaco di Bibbiano. Gazza (Pd) non abbandona l’amico e gli fa coraggio: “Il tempo chiarirà”
REGGIO EMILIA – Il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, rimane agli arresti domiciliari anche perché sul suo conto sono in corso approfondimenti investigativi da parte del sostituto procuratore Valentina Salvi. Emerge tra le righe dalla sentenza con cui il giudice delle indagini preliminari Luca Ramponi ha respinto per la seconda volta la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata dal difensore del primo cittadino, l’avvocato Giovanni Tarquini. Il gip pensa che, proprio per il suo prestigio politico, se lasciato libero Carletti potrebbe interferire con l’inchiesta. Il Resto del Carlino riporta letteralmente un passaggio della sentenza: “non sussistono ragioni per un’attenuazione della misura, tantomeno per una revoca, tenuto conto della pendenza di indagini anche relative ad altre fattispecie contro la pubblica amministrazione, analoghe a quelle per cui è cautelato (delle quali è dato conto negli atti a oggi trasmessi dal pm)”. Come dire: stiamo verificando se ci siano altri episodi di abuso d’ufficio e falso ideologico in relazione ad atti di tipo amministrativo. Ricordiamo infatti che il sindaco non ha nulla a che fare con i gravissimi reati contro la persona – dai maltrattamenti all’aver sottoposto i bambini a terapie senza il consenso di chi ne aveva la potestà – che invece sono contestati ai terapeuti e ad alcuni assistenti sociali. Non era certo suo compito – né ha le competenze tecniche – di controllare la veridicità delle relazioni redatte dagli assistenti sociali.
Non è dato sapere se riguardano sempre il tema della gestione del Servizio minori, dove sarebbe stata aggirata la normativa sugli appalti affidando direttamente la psicoterapia al “gruppo Foti”, o altri tipi di servizi. E’ interessante notare che la Procura di Reggio ha indagato diversi dirigenti del Comune di Reggio con l’accusa di non aver rispettato norme relative alle gare.
Carletti, che si è autosospeso dal Partito Democratico, è accusato di abuso d’ufficio e falso ideologico e si trova agli arresti domiciliari dal 27 giugno. Già dopo il lungo interrogatorio di garanzia per il sindaco erano stati confermati i domiciliari.
Il suo legale nei giorni scorsi aveva presentato una corposa memoria difensiva chiedendone la liberazione, spiegando come per gli incarichi alla onlus di Torino ‘Hansel e Gretel’ (al centro delle contestazioni) Carletti si fosse rifatto a leggi regionali e avesse agito sempre nella legalità. L’avvocato Tarquini probabilmente presenterà ricorso al Riesame dato che nelle scorse ore ha dichiarato che rispetto al sindaco “sono stati del tutto ignorati gli elementi oggettivi illustrati e documentati in modo esaustivo e articolato nella memoria difensiva a supporto della totale estraneità del mio assistito dai reati contestati e della richiesta di revoca della misura cautelare… C’è in questa vicenda un costante stravolgimento della realtà dei fatti e una palese confusione dei ruoli e delle competenze di amministratori e tecnici”.
Il riferimento è sicuramente ad altri due indagati eccellenti: la dirigente dei Servizi sociali Federica Anghinolfi, e la potente Nadia Campani, responsabile dell’Ufficio di piano dell’Unione, una sorta di segretario/direttore/coordinatore. Una figura apicale dell’Unione (che non ha un segretario come i Comuni) che ha scaricato su Carletti molte responsabilità. In una sorta di scaricabarile, la Campani ha detto che Carletti le aveva dato rassicurazioni rispetto a certe procedure, quando ella gli avrebbe invece manifestato dei dubbi. Ma in quello che dice l’avvocato sembra emergere anche il contrario: cioé che il politico Carletti si sia fidato dei dirigenti tecnici che erano direttamente operativi sul campo.
Per evitare di essere coinvolti anche solo come immagine pubblica nel “caso affidi”, molti esponenti del Pd si sono defilati. Ha continuato invece a manifestare pubblicamente stima per il sindaco di Bibbiano l’ex sindaco di Boretto Massimo Gazza, esponente di calibro regionale del Pd e marito della vicepresidente dell’assemblea legislativa regionale Ottavia Soncini.
“È agosto, è tempo di vacanze. Il mio pensiero va all’amico Andrea Carletti – scrive sulla propria pagina Facebook -, a cui oggi non sono stati tolti i domiciliari. Andrea è vittima della commistione tra i livelli tecnici e i livelli politici dei nostri comuni: per generosità spesso i sindaci, che non sono furbi, oltrepassano il campo politico per planare su quello tecnico, a sostituire, aiutare e integrare la macchina amministrativa.
Andre, schiena dritta, coraggio, fiducia. Fiducia nella magistratura che col tempo necessario chiarirà il dualismo tecnico politico. In tanti sappiamo della tua rettitudine, dei tuoi valori, delle tue capacità. Il pensiero va, se possibile, con maggiore intensità ai bambini e alle famiglie che potrebbero avere subito ingiusti allentamenti, nel caso sarebbero errori abominevoli, di certo Andrea ha sempre operato per la difesa dei diritti all’infanzia. E ora si scatenino pure i legulei di Facebook, che in vita loro non si erano mai occupati di tutela di minori o di famiglie multi problematiche e oggi sanno tutto”.