Alta tensione ma nessuna crisi, nessuna ipotesi di dimissioni. Incontro Conte-Mattarella
Il premier ha riferito sulla situazione politica ma non ci sono riferimenti a elezioni a sue dimissioni. Oggi forse incontro Di Maio-Salvini
ROMA – Nessuna crisi, nessuna ipotesi di dimissioni. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte è salito al Colle per un colloquio di circa un’ora con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo il voto al Senato sulla Tav. I i due vicepremier hanno annullato tutti gli impegni previsti in agenda: Di Maio era atteso a Cavriago per un incontro con gli amministratori della Val d’Enza e famiglie a cui i servizi sociali hanno tolto i bambini; la visita istituzionale è stata compiuta dal solo Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
Anche Salvini ha annullato i propri impegni (la “Estate italiana tour” oggi sarebbe arrivato in Abruzzo) pomeridiani.
Le tensioni pesano sui mercati finanziari. Lo spread tra Btp italiani e Bund tedesco oggi è salito a 210 punti base dai 200 della chiusura di ieri sera.
A quanto si apprende Conte ha riferito sulla situazione politica ma non ci sono stati riferimenti a una crisi politica o alle dimissioni del premier. Al ritorno il premier si è fatto lasciare poco distante da palazzo Chigi e ha fatto qualche decina di metri a piedi, nel rientrare a palazzo Chigi. Conte non ha risposto ai cronisti: “Auguri e buon lavoro”, ha detto ai turisti che lo salutavano.
La tensione tra i due partiti di governo si è impennata dopo la bocciaturaal Senato della mozione M5s contro la Tav (documento di indirizzo che non ha alcuna valenza dal punto di vista operativo) avvenuta mercoledì.
Di Maio questa mattina ha incontrato nella sede del governo i capigruppo M5S Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, mentre il presidente del Consiglio ha lasciato Palazzo Chigi per recarsi al Quirinale. Il colloquio con il presidente della Repubblica è durato circa un’ora. Il premier non ha risposto alle domande dei cronisti; secondo quanto si apprende, è stato fatto il punto della situazione ma non parlato di apertura di crisi di governo né di dimissioni del premier.
“I giochini di palazzo non ci sono mai piaciuti – scrive su facebook Luigi Di Maio – e questo dibattito sulle poltrone inizia a stancarmi. Siamo andati al governo non per chiederle, ma per tagliarle. E lo abbiamo messo nero su bianco nel contratto, insieme alla Lega”.
L’agenzia Ansa scrive che il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli ha dichiarato “Non andare avanti significa tradire il mandato” che mi hanno dato i cittadini, che è quello di “ridurre i pedaggi e aumentare la sicurezza”.
Il viceministro all’Economia Laura Castelli (M5S) ha invece affermato: “Per noi si va avanti, c’è un contratto di governo – ha affermato . Abbiamo battaglie molto importanti ancora da fare soprattutto di lungo respiro perché questa è la politica del M5S per la sostenibilità dei cittadini e delle imprese. Sulla riduzione delle tasse c’è una manovra alle porte molto corposa che abbiamo tutta l’intenzione di portare avanti. Ai giornalisti piace parlare di spaccatura. E’ la politica che dialoga, che ha i toni e quello che state vedendo”.