Imprenditori pessimisti: “Dal Governo nessun sostegno allo sviluppo”
Rallentamento anche nel secondo trimestre 2019. Le previsioni occupazionali sono invece improntate alla stabilità.
REGGIO EMILIA – Il comparto industriale della provincia di Reggio Emilia ristagna anche nel secondo trimestre dell’anno. Lo rileva l’Unindustria provinciale secondo cui i segnali di rallentamento emersi nei primi tre mesi del 2019 vengono confermati e il confronto con i livelli produttivi di un anno fa è di segno negativo (meno 1,4%). Anche i dati sul fatturato sono in calo (meno 0,2%), se confrontati con lo stesso periodo del 2018.
Infine anche la componente estera della domanda, punto di forza dell’industria reggiana, ha faticato a compensare la debolezza della domanda interna per effetto di una serie di fattori geo-politici internazionali. Le previsioni degli imprenditori per il terzo trimestre 2019 non lasciano intravvedere segnali di rilancio dell’economia.
Per quanto riguarda la produzione totale, a fronte del 52% che pensa di mantenere inalterati i propri livelli produttivi, il 31% prevede di incrementarli, contro il 16% che pensa di doverli diminuire. Le previsioni occupazionali sono invece improntate alla stabilità.
“L’indagine di luglio- commenta il vice presidente di Unindustria Mauro Macchiaverna, vicepresidente di Unindustria Reggio Emilia- conferma i timori di una stagnazione dell’economia reggiana nella seconda parte dell’anno”. Dal Governo, denuncia Unindustria, “ci saremmo aspettati una politica economica caratterizzata da politiche indirizzate a stimolare la domanda interna e aumentare la competitività delle nostre imprese”. Invece, “è prevalsa la logica del non fare, si è preferito rimandare le misure di sostegno allo sviluppo e sono state introdotte iniziative legislative dannose per le imprese in un clima politico apertamente anti-industriale”.