Inchiesta Affidi, oggi a Reggio il Ministro della Famiglia

6 agosto 2019 | 12:01
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Inchiesta Affidi, oggi a Reggio il Ministro della Famiglia
Inchiesta Affidi, oggi a Reggio il Ministro della Famiglia
Inchiesta Affidi, oggi a Reggio il Ministro della Famiglia

“Occorre prendere in mano la situazione. Bisogna assicurare che chiunque stia gestendo bimbi e minori lo stia facendo in modo da garantire i loro diritti”

REGGIO EMILIA – Inchiesta Affidi, oggi il ministro della Famiglia Alessandra Locatelli sarà a Reggio per un incontro in Prefettura per “fare il punto su tematiche di interesse del suo Dicastero”, come recita una nota ufficiale diramata dall’Ufficio territoriale del Governo. Alle 15,30 poi incontrerà i giornalisti.

Nella nota non si si parla dell’Inchiesta “Angeli e demoni” ma è implicito che, dato il clamore nazionale che il caso ha suscitato, il ministro voglia essere informata direttamente della situazione nel reggiano e nel distretto della Val d’Enza, dove la media dei minori in carico ai Servizi sociali e poi allontanati dalle famiglie d’origine per essere dati in affido è decisamente superiore alla media provinciale e alla media delle altre provincie dell’EmiliaRomagna.

Dopo il vicepremier Matteo Salvini oggi dunque la Locatelli, mentre il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio è atteso per giovedì 8 agosto.

In una intervista al quotidiano nazionale “La verità” il ministro Locatelli avesse dichiarato “Bibbiano ha dato la spinta per accelerare i tempi di verifiche, controlli e di eventuali proposte di modifiche normative che riguardano l’affidamento. Quanto è emerso anche dalle audizioni, che ho svolto con diverse realtà, sollecita azioni per preservare al massimo il minore e i suoi diritti”. Secondo il ministro è necessario “arginare l’eccessiva discrezionalità dei servizi sociali. E “gli stessi assistenti sociali ora ritengono che serva maggior controllo, anche a loro tutela. Una cosa di assoluto buon senso che si potrebbe fare: accanto alla figura del curatore, serve anche un avvocato che prenda le parti del minore, che lo consideri come portatore di diritti”.

Infine il ministro ha commentato che quando l’inchiesta ha messo in luce ha mostrato che  “occorre prendere in mano la situazione. Bisogna assicurare che chiunque stia gestendo bimbi e minori lo stia facendo in modo da garantire i loro diritti e che questo serva anche per altri contesti”.