Amico (Coraggiosa): “Arena musica, una parte delle risorse resti sul territorio”

9 gennaio 2020 | 17:39
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Amico (Coraggiosa): “Arena musica, una parte delle risorse resti sul territorio”

Il candidato della lista di sinistra che sostiene Bonaccini alle regionali: “Basterebbe lo 0,5% dei diritti d’autore”. E ancora: “Votarci significa condizionare da sinistra la coalizione”

REGGIO EMILIA – “Dobbiamo fare in modo che una parte delle risorse che l’arena della musica Rcf arriverà a generare resti sul territorio. Invece di fare come i casi di Google e Airbnb, dove tutti i profitti finiscono altrove, bisogna mettere in piedi un accordo che preveda che parte dei proventi del diritto d’autore dei concerti vengano utilizzati per finanziare attività di tipo ricreativo e culturale, anche piccole, sul territorio. Basterebbe una percentuale sullo 0,5 per cento”.

E’ la proposta che fa Federico Amico, 48 anni, presidente regionale dell’Arci, candidato per Emilia-Romagna Coraggiosa (la lista di sinistra che sostiene Bonaccini), al consiglio regionale alle elezioni del 26 gennaio.

Perché ha deciso di candidarsi?
Non riesco a pensare che una regione come l’Emilia-Romagna venga consegnata alla destra e questo non per una questione ideologica, ma perché vedo come una serie di servizi vengono gestiti oggi in Lombardia e Veneto. Si rischia di distruggere tutta una serie di assetti. Poi, come presidente dell’Arci, penso che i valori che vengono promossi dalla Lega siano antitetici ai miei. Quando dici che chi salva la vita in mare è un criminale, affermi il contrario di quello che eravamo abituati a pensare una volta quando, chi faceva una cosa del genere, era un eroe. Adesso, invece, lo multi e lo metti in prigione. Inoltre mi rendo conto che le questioni del terzo settore, del volontariato, della cultura e dell’associazionismo devono avere una rappresentanza nell’assemblea legislativa, dato che sono temi che hanno bisogno di sensibilità e competenze specifiche.

C’è chi vi rimprovera di avere appoggiato Bonaccini che ha candidato soggetti, nella sua lista, che hanno poco a che vedere con la cultura di sinistra. Cosa gli risponde? 
Che il coraggio della nostra lista è proprio quello di stare dentro a una coalizione come questa e che la nostra sfida sta proprio in questo. Si poteva fare un percorso di testimonianza e invece noi vogliamo condizionare il più possibile questa coalizione. Le persone che si sono candidate con Coraggiosa non vengono da mondi politici e istituzionali. Io, per esempio, non ho mai fatto vita di partito. Diciamo che c’è una visione di futuro che non vogliamo lasciare ad altri.

Quali saranno i temi che vi caratterizzeranno se riuscirete ad entrare in Regione?
Ci sono due temi che ci interessano in particolare: quello della sostenibiità ambientale e la questione sociale. Assistiamo a una catastrofe ecologica che sta arrivando e che ci costringerà, per governare la transizione, a cambiare stili di vita e consumi. Questa cosa la pagano spesso i più deboli. Quando trasformo una produzione industriale chi ne fa le spese sono i lavoratori. Se penso al trasporto pubblico, dobbiamo introdurre una serie di elementi che migliorino l’ambiente, ma con un occhio alla connettività fra le frazioni e con i piccoli paesi. Serve anche una trasformazione della produzione industriale che tenga conto dell’ambiente, ma salvaguardando i lavoratori. Bonaccini ha fatto il patto per il lavoro ed è stata una grande cosa, ma ora bisogna garantire un lavoro di qualità, soprattutto per chi opera nel sociale. I lavoratori di quel comparto sono tanti e hanno bisogno di essere qualificati e di avere stipendi adeguati.

Lei, ovviamente, ha anche molto a cuore il mondo del volontariato e dell’associazionismo. Cosa intendete fare per questi settori?
Senza il volontariato e l’associazionismo i servizi presenti sul territorio non potrebbero raggiungre la qualità che hanno. Quindi non bisogna strangolarli e si deve fare uno sforzo per aiutarli. Poi voglio sottolineare il dato culturale. La Regione ha fatto uno sforzo incredibile triplicando i fondi per la cultura popolare diffusa e questo si traduce in produttività e attività sostenibili che sviluppano legami nelle città e fuori. Il risentimento e la rabbia che ci circonda si combattono costruendo legami. La cultura determina curiosità, divertimento e approfondimento.

Qual è il vostro obiettivo politico?
Raggiungere il 5-7 per cento. E’ alla nostra portata, perché le persone che abbiamo incontrato ci dicono che il nostro progetto è interessante. Votare Coraggiosa significa sostenere Bonaccini stando più a sinistra. E’ difficile in questo momento, dove la polarizzazione nazionale è forte, fare passare certi messaggi, ma ci dobbiamo riuscire. L’obiettivo è quello di portare a casa un consigliere a Reggio Emilia.