



Sono 150 persone che, ogni giorno, consumano 300 pasti alla mensa della Caritas. Sono arrivate davvero tante disponibilità di giovani volontari
REGGIO EMILIA – La carità non resta a casa, ma raddoppia e amplifica l’impegno per non far mancare i pasti alle persone più in difficoltà e sole. Si mette in strada per consegnare i pasti alle strutture di accoglienza e per permette agli ospiti di non muoversi e di rispettare le prassi richieste. Si mette la mascherina, i guanti e mantiene le distanze di sicurezza, ma che non rinuncia alla relazione e all’empatia.
Dice una volontaria della mensa della Caritas: “Mi ha colpito come tutti, così bardati, dovessimo comunicare solo con lo sguardo. E’ difficile, ma alla fine gli occhi parlano e si riesce a capire se uno, sotto la mascherina, sorride o è arrabbiato o in difficoltà. E’ un utilissimo esercizio relazionale perché bisogna solo concentrarsi un po’ di più sull’altro, siamo obbligati ad essere più attenti e meno superficiali”.
Sono 150 persone al giorno: 120/130 che vengono a ritirare il pasto presso la Mensa più le consegne (circa 50 pasti distribuiti ai dormitori invernali parrocchiali e ai centri di seconda accoglienza). Totale 300 pasti diurni, perché si prepara anche la cena.
Ma anche la solidarietà si è moltiplicata e tante attività hanno donato cibo alla mensa in questi giorni: Pizzaiolo on the road, Ristorante Mangiamore, Burge King, American Graffiti, MC Donald, KFC, forni di Via De Gasperi, via Viani e Villa Aiola e tanti altri che si stanno attivando. Così come sono tante le disponibilità di giovani volontari che sono arrivate per coprire i turni necessari a garantire il funzionamento della mensa e la distribuzione dei pasti. E ci sono anche i volontari della Protezione Civile che sostengono in modo continuativo il lavoro della cucina per la preparazione dei pasti.
Gli operatori della Funzione accoglienza e del Centro di ascolto chiamano quotidianamente le persone/famiglie accolte, i Centri di ascolto parrocchiali, i parroci, i volontari e sono in collegamento costante con i servizi sociali coinvolti nei singoli progetti.
Sono arrivate davvero tante disponibilità di giovani volontari. Se altri vogliono comunque segnalare la propria disponibilità, lo possono fare inviando una mail a segreteria@caritasreggiana.it e verranno chiamati al bisogno. Anche DarVoce sta raccogliendo disponibilità e coordinando i volontari sul territorio provinciale, così come la Croce Rossa.
Racconta una volontaria: “Ieri pensavo: ma come fanno i sanitari che tengono quella cavolo di mascherina tutto il giorno? E’ terribile. Ti manca l’aria e ti lascia segni sul viso… e pensavo che noi facciamo davvero un pezzettino minuscolo rispetto a quello che stanno facendo loro in questo periodo difficile”.