Un 50enne reggiano residente in montagna è accusato di atti persecutori continuati, resistenza a pubblico ufficiale e diffamazione
CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – “Mi chiamo Attila e mi nutro solamente di assistenti sociali, aiutatemi. Lo so assistenti sociali e un po’ verde…certo brucerete meglio voi.. chi di spada ferisce di inceneritore perisce”. Queste le frasi che un 50enne reggiano, che è stato accusato di atti persecutori continuati, resistenza a pubblico ufficiale e diffamazione, scriveva sul suo profilo Facebook non concordando con le decisioni assunte dalle operatrici del servizio sociale a cui, a seguito della separazione, erano stati affidati i suoi figli minori.
Per tre anni l’uomo ha tenuto una serie di condotte moleste, denigratorie e minacciose nei confronti di 4 operatrici e della responsabile del servizio sociale di un comune dell’Appennino reggiano. Il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta ha richiesto e ottenuto dal Gip del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura coercitiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle vittime e alla sede dei servizi sociali prescrivendogli il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con le parti offese.
Dalle indagini è emerso come le vittime, dal 2017, erano perseguitate e sottoposte a continue condotte moleste e diffamazioni anche sui rispettivi profili social Facebook. L’uomo si è presentato ad ogni ora e senza preavviso nella sede dei servizi sociali, chiedendo di parlare con le operatrici. Inoltre registrava gli incontri protetti con le operatrici e pretendeva che a questi incontri intervenissero i carabinieri, che le operatrici svolgessero indagini sul conto dell’ex moglie nelle modalità da lui indicate arrivando anche a minacciare e denigrare le operatrici mediante scritte sul proprio profilo Facebook.